Che Facebook non sia propriamente un luogo digitale “pulito” questo lo si sapeva già, ma ormai giornalmente emergono nuovi dettagli su pratiche non proprio legali che continuano sulla piattaforma. La società infatti non è ancora riuscita a ripulire il commercio, piuttosto vivace, delle false recensioni di prodotti, che avvengono soprattutto nei gruppi.
Questo è emerso dopo un’indagine dell’associazione Which?: già lo scorso giugno sia Facebook che eBay sono stati avvisati dall’autorità britannica CMA, che si occupa di concorrenza, riguardo al maggiore impegno che le piattaforme dovevano dimostrare per contrastare la vendita di finte recensioni di prodotti. Su eBay i venditori offrivano lotti di recensioni di prodotti a cinque stelle in cambio di denaro, mentre su Facebook sono stati trovati diversi gruppi in cui membri reclutavano autori di recensioni false in cambio di prodotti gratuiti, denaro o entrambi.
eBay pare essersi mossa per contrastare questi comportamenti, mentre su Facebook le azioni sono state più blande. Ci sono ancora dozzine di gruppi che incentivano recensioni su larga scala in cambio di beni o denaro. Which? dice di aver trovato 55mila post in soli 9 gruppi Facebook nel mese di luglio. Scrive:
Un gruppo su Facebook ha triplicato le sue adesioni in un periodo di 30 giorni, mentre un altro (che è stato avviato per la prima volta nell’aprile 2018) ha visto il numero dei membri raddoppiare a oltre 500.
L’associazione Which? ipotizza che l’ondata di nuovi membri sui gruppi Facebook potrebbe essere il risultato diretto della repressione avvenuta su eBay. Facebook ha dichiarato in una nota di aver rimosso 9 su dieci dei gruppi segnalati dall’associazione, mentre continuano le indagini su quelli rimanenti.
Non consentiamo alle persone di utilizzare Facebook per facilitare o incoraggiare false recensioni. Continuiamo a migliorare i nostri strumenti per prevenire in modo proattivo questo tipo di abuso, incluso l’investimento in tecnologia e l’aumento della dimensione del nostro team di sicurezza a 30000.