Anche Mark Zuckerberg interviene direttamente sul problema degli annunci di matrice politica che tanto scompiglio hanno portato in questi giorni con la scoperta che gruppi Russi gli avevano sfruttati per la loro propaganda durante le presidenziali americane. In un annuncio su Facebook, Mark Zuckerberg ha detto che l’azienda apporterà modifiche per garantire che gli annunci politici sulla piattaforma siano più trasparenti.
Sottolineando la misura come “forse il passo più importante che stiamo prendendo”, Zuckerberg ha sottolineato che gli annunci pubblicitari di matrice politica non sono, oggi, regolati nella stessa misura degli annunci dei media come la TV. Mark Zuckerberg ha evidenziato come porteranno l’azienda ad un più alto standard qualitativo. I gruppi o gli utenti dovranno comunicare quale Pagina ha pagato un annuncio perché in questo modo sarà possibile visitare la Pagina dell’inserzionista e vedere tutti gli annunci che sono stati inoculati all’interno del social network.
Mark Zuckerberg ha affermato che la società lavorerà per introdurre questi cambiamenti nei prossimi mesi e che collaborerà anche con altri soggetti per impostare un “nuovo standard” per gli annunci politici online.
L’azienda è stata criticata per consentire l’utilizzo di cosiddetti “dark post“, cioè la possibilità di creare e sponsorizzare dei post non pubblicati su di una Pagina. Per esempio, di recente, uno di questi annunci politici mirati è stato utilizzato per riportare in auge alcune dichiarazioni rese in precedenza dal presidente Donald Trump, non visibili, però sulla Pagine del presidente. I nuovi standard dovrebbero garantire una migliore trasparenza sull’utilizzo di queste forme pubblicitarie.
L’annuncio arriva anche in concomitanza con una richiesta di un gruppo di democratici del Congresso per la creazione di regole più sicure per evitare l’uso inappropriato di questa forma di annunci pubblicitari.
Facebook, dunque, sembra intenzionato a lavorare duramente su questo fronte. Nei prossimi mesi, quindi, emergeranno i primi frutti di questa iniziativa che dovrebbero bloccare questo fenomeno.
Nel frattempo, Facebook ha, anche deciso, dopo lunga riflessione, di consegnare al Congresso gli spot pro-Trump pagati dai russi, sino ad ora consegnati solamente al procuratore speciale Robert Mueller per le indagine sul Russiagate.