Facebook e la privacy, un rapporto complesso che ha generato non poche polemiche negli ultimi mesi. Da un lato chi accusa il social network più grande della rete di essere poco rispettoso dei dati personali e sensibili degli utenti e dall’altra lui, la creatura di Mark Zuckerberg che nega tutto mostrando anzi all’apparenza di lavorare per miglioare la gestione della privacy dei propri utenti. Oggi però si scrive un importante capitolo di questa vicenda che potrebbe in qualche modo vedere vincitori finali gli utenti che chiedevano da tempo maggiore difesa dei propri dati.
Dalle colonne del Wall Street Journal arriva infatti la notizia che la Federal Trade Commission starebbe trattando con Facebook un accordo per chiudere una nota inchiesta per violazione della privacy che coinvolgeva il social network aperta un paio di anni fa da Electronic Privacy Information Center (EPIC), Library Association, Center for Digital Democracy, Consumer Federation of America, FoolProof Financial Education, Patient Privacy Rights, Privacy Activism, Privacy Rights Now Coalition, Privacy Rights Clearinghouse e U.S. Bill of Rights Foundation.
Questo accordo porterebbe una vera e propria rivoluzione per il gruppo di Zuckerberg, ma sarebbe una manna per l’utente finale. In poche parole in futuro saranno gli utenti a scegliere cosa condividere e cosa no, sapendo che di default tutti i nostri dati, attività, foto… saranno privati e non visibili agli altri. Questo perché attualmente è l’esatto contrario. Oggi siamo noi a scegliere cosa non condividere perché di default tutto è pubblico.
In più verrà chiesto di sottoporre a controlli obbligatori Facebook sulla gestione della privacy per i prossimi 20 anni.
Il social network più grande della rete si appresta dunque con molta probabilità a una svolta epocale, finalmente però per una volta con vantaggi per noi utenti.