Facebook è ormai a un passo dalla quotazione in Borsa: l’ultima asta, che ha completato la vendita di 150 mila azioni per 44,10 dollari l’una, ha portato il valore complessivo della società californiana alla cifra stratosferica di 102,8 miliardi di dollari, un aumento del 9% rispetto a febbraio. A questo punto le trattative sono chiuse.
Come previsto già un anno fa e con perfetto rispetto dei tempi, sarà dunque il maggio 2012 il momento tanto atteso dell’Ipo, il debutto in Borsa del social network, durante il quale gli investitori che finora hanno investito nella “Borsa parallela” – cioè prenotando le quote in una trattativa chiusa – e nella creatura di Mark Zuckerberg potranno già incassare un benefit. Questi scambi ora sono chiusi, a dimostrazione di come ormai lo sbarco sia molto vicino.
Pare che in queste settimane Facebook integrerà i documenti alla Sec – la Consob americana – in merito alla diatriba legale con Yahoo, sottolineando come una vittoria (che ritengono probabile) aumenterebbe ancora il valore delle azioni perché i conti della società sarebbero alleggeriti dal fondo previsto per eventuali maxi multe.
Per la stessa ragione, i legali hanno chiesto l’archiviazione del caso Paul Ceglia, l’uomo che rivendica una quota di maggioranza nella società (ma sembra che abbiano dimostrato che quel contratto sia un falso): Facebook vuole arrivare a Wall Street nella condizione più tranquilla possibile, senza scheletri nell’armadio.
Il valore di oltre cento miliardi di dollari era stato previsto già tempo fa da un analista di un fondo di investimento orientale. D’altra parte, non era difficile crederlo: la società di Zuckerberg porterà il 10% del suo capitale e soltanto lui raccoglierà tra i 5 e i dieci miliardi di dollari. Di soci, di minoranza, ce ne sono altri 500.