Facebook, questo è un problema

In base ai dati raccolti da comScore, è in diminuzione il numero di utenti con un'età compresa tra 12 e 24 anni che usano Facebook.
Facebook, questo è un problema
In base ai dati raccolti da comScore, è in diminuzione il numero di utenti con un'età compresa tra 12 e 24 anni che usano Facebook.

Nel corso della conferenza TechCrunch Disrupt, Mark Zuckerberg ha parlato dei futuri investimenti nel mercato mobile e dell’intenzione di sviluppare un motore di ricerca, ma nessun commento è arrivato sulla riduzione del numero di utenti desktop negli Stati Uniti e dell’abbandono di Facebook da parte degli utenti più giovani.

La fuga dei ragazzi dal social network dovrebbe mettere in allarme gli investitori, dato che sono loro la fetta più grande degli utenti e coloro che hanno contribuito alla crescita di Facebook fin dalla sua nascita nel lontano 2004. I giovani rappresentano infatti il principale indicatore di ciò che il resto degli iscritti potrebbe fare nei prossimi anni, diventando così il termometro delle prospettive del gruppo.

Secondo i dati comScore presi in esame da un analista di Wall Street, nel mese di agosto il tempo trascorso online è diminuito del 12%. L’utilizzo di Facebook da parte dei giovani nelle fasce di età 12-17 anni e 18-24 anni è calato rispettivamente del 42% e del 25%. Si tratta di un segnale molto preoccupante con un trend negativo che può essere giustificato solo in parte dalla transizione verso il mobile.

Lo stesso Zuckerberg ha confermato la crescita del numero di utenti che accedono tramite smartphone, ma questo aumento è in linea con i dati ottenuti dalla concorrenza, mentre nello stesso intervallo di tempo si è avuto un netto declino degli utenti che frequentano il social network dal desktop. Per contrastare la fuga dei più giovani, l’azienda di Menlo Park deve al più presto trovare il modo per monetizzare l’acquisizione di Instagram. L’applicazione mobile di foto sharing ha superato i 100 milioni di utenti registrati, molti dei quali provenienti proprio da Facebook. Ad oggi Instagram rappresenta pertanto una sorta di salvagente: l’emorragia di utenti diventa una semplice traslazione, ma la community rimane di fatto nel recinto della medesima proprietà. Mark Zuckerberg può per ora consolarsi con questo dato, ma nel lungo periodo gli investitori pretendono risposte ben più concrete.

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