Facebook sta crescendo. Anzi no. Le ultime statistiche pubblicate da Insidefacebook mostrano dei dati interessanti e per alcuni aspetti davvero contraddittori. I numeri riguardano solo gli Stati Uniti ma, essendo il social network nato e diffusosi originariamente proprio negli USA, possono essere presi in considerazione come indicatore di un trend.
Per esempio nel mese di giugno 2010 solo 320.000 americani si sono iscritti a Facebook, rispetto ai 7.800.000 di maggio, ma almeno 250.000 utenti hanno abbandonato il social network numero uno al mondo. Da cosa dipendono questi numeri, che possono essere considerati come un piccolo flop per Facebook?
Sembra che le perdite più elevate siano avvenute nella fascia dei 18-44 anni. La domanda che giustamente Insidefacebook si pone è: come mai centinaia di migliaia di adolescenti e adulti hanno deciso di fare un passo indietro?
L’ipotesi più accreditata è che per la prima volta stiamo assistendo ad una inversione di tendenza a causa dei recenti problemi di Facebook nel gestire la privacy. E, forse non a caso, la fascia di età interessata dall’esodo è anche quella più attenta ai dibattiti sul tema.
Ma nessun allarmismo. Il calo delle iscrizioni e la piccola fuga di utenti potrebbe benissimo essere considerata un bluf. D’altra parte è la prima volta che si verifica un movimento di tale entità. Nel commentare queste statistiche ci si ritrova di fronte ad un bivio: considerare il tutto come un segnale d’allarme oppure come la naturale conseguenza di un processo di crescita che ha portato alla saturazione degli iscritti nel paese ove prima degli altri è iniziata la colonizzazione del network?
Per avere una risposta probante bisognerà aspettare le statistiche di luglio e confrontare i dati. I numeri recitano peraltro un rallentamento della crescita, non un decremento. Ed inoltre il network si assesta sempre e comunque sui 500 milioni di utenti e sui 3 miliardi di “like” ogni singolo giorno.