C’è referral e referral. C’è il referral che porta traffico selezionato, c’è il referral che porta traffico costante, c’è il referral che non porta traffico affatto: storie singolari, di difficile lettura; storie peculiari, con caratteri e natura differenti per ogni sito ed ogni community. L’avvento dei social media ha del resto modificato in buona parte le vie del traffico online: le condivisioni sui social media hanno cambiato il modo in cui gli utenti incontrano le pagine, plasmando il ruolo dei motori di ricerca e rivoltando quello che era il quadro dei referral prima dei “like” e dei “+1”.
Facebook, Pinterest, LinkedIn, Google Plus, Twitter: ognuno a modo suo, sono tutti veicoli importanti per portare sui siti Web nuova utenza. Il che ha due finalità: aumentare il traffico in entrata (per un beneficio di ottica breve) e stimolare la crescita della propria community di fedeli e di follower (per un beneficio di lungo periodo). Ogni social media, però, sembra avere (a parità di investimenti) ritorni differenti. Molto differenti.
La stima è firmata Shareaholic: il nuovo Social Media Traffic Report, basato su 13 mesi di dati raccolti da 200 mila editori e su oltre 250 milioni di utenti unici mensili (dunque dati di sicura attendibilità) indicano chiaramente come Facebook sia in assoluto il social network in grado di traghettare la maggior percentuale di traffico. Complessivamente a Facebook è accreditato circa l’8,1% del traffico, seguito a ruota da Pinterest (3,24%) e Twitter (1,17%). La differenza tra il podio e il resto del gruppo è però abissale.
In quarta e quinta posizione si segnalano StumbleUpon e Reddit, entrambi però in feroce discesa. Seguono inoltre YouTube e LinkedIn, in forte ascesa anno su anno, ma complessivamente forti di appena lo 0.33% del traffico. Il podio, inoltre, sta scavando un pesante solco rispetto alla concorrenza: la crescita nell’ultimo anno è stata pari al 58,81% per Facebook, al 66,52% per Pinterest ed al 54,12% per Twitter.
Un discorso a sé lo merita Google Plus, il social network voluto da Google e costruito attorno ai Google Accounts per generare rapidamente massa critica. Gli sforzi infusi da Google per sfondare tra i social media sembrano al momento vani poiché, sebbene la community cresca, in realtà il traffico veicolato non solo è scarso (pari allo 0,06%), ma è anche in crescita estremamente rallentata (circa il 7% annuo).
Il report Shareaholic certifica pertanto alcune piccole solide certezze:
- Facebook è in assoluto il social referral più solido e con maggior crescita
- Pinterest pesa più di Twitter, il che la dice lunga sulla sussistenza reale di Twitter in termini di traffico generato
- Google Plus non è ad oggi una alternativa realmente concorrenziale
I dati vanno tuttavia presi per quello che sono: un report in grado di fotografare gli effetti concreti delle attività degli editori sui social media. Trattasi pertanto di dati “inquinati” anche dalla capacità degli editori stessi di raccogliere le relative community e di saperle coinvolgere. Nel caso di Webnews, ad esempio, è confermata la bontà dei dati relativi a Facebook mentre Google Plus veicola molto più traffico di quanto Shareaholic non suggerisca: ogni sito è un’isola a sé, immersa nel mare dei social media, ma le ondate di Facebook sono ad oggi le migliori per chi naviga ed investe sul Web.