Facebook, ricercatore scopre una vulnerabilità

Reda Cherquaoui è un giovane appassionato di sicurezza che, a quanto pare, avrebbe individuato una falla nel sistema di sicurezza di Facebook.
Facebook, ricercatore scopre una vulnerabilità
Reda Cherquaoui è un giovane appassionato di sicurezza che, a quanto pare, avrebbe individuato una falla nel sistema di sicurezza di Facebook.

Ventidue anni, iscritto alla facoltà di informatica presso l’università di Casablanca, e all’attivo alcune scoperte relative alla sicurezza di portali del calibro di eBay ed Hotmail. È questo, in breve, il curriculum di Reda Cherqaoui, giovane appassionato di sicurezza marocchino che, secondo quanto riportato da La Repubblica, avrebbe individuato una nuova falla nel sistema di protezione di Facebook.

Reda Cherqaoui avrebbe infatti realizzato un sistema denominato Agatha con il quale sarebbe riuscito ad aggirare le barriere protettive del social network di Palo Alto, mettendo le mani sui dati sensibili di migliaia di utenti: sarebbero circa 80 mila gli account violati, secondo il giovane marocchino con il semplice obiettivo di dimostrare la vulnerabilità dell’implementazione del protocollo di connessione sicura HTTPS da parte degli ingegneri Facebook.

L’intero progetto sarebbe nato in seno alla società di sicurezza informatica creata dallo stesso Cherqaoui e affonderebbe le proprie radici nelle rivolte che hanno caratterizzato il mondo arabo nei mesi scorsi, durante i quali la Rete è stata allo stesso tempo mezzo per l’organizzazione delle rappresaglie civili e strumento di spionaggio da parte dei governi africani. La sua scoperta ha dunque lo scopo di sensibilizzare gli utenti sui possibili rischi provenienti dalla pubblicazione di materiale personale in Rete.

«La mia unica motivazione è quella di educare gli utenti dei social network su quello che hanno messo online», spiega il giovane marocchino, la cui fonte di ispirazione per il progetto è stato il libro “Minority Report” di Philip K. Dick, in cui il nome di Agatha compare tra i protagonisti dell’opera, portata poi sul grande schermo da Tom Cruise. Al momento non è giunta alcuna dichiarazione ufficiale dalla sede di Palo Alto, ma qualora la scoperta dovesse rivelarsi fondata gli ingegneri del gruppo cercheranno immediatamente di porre rimedio.

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