«Il 99% degli utenti di Facebook ha caricato almeno una foto. Più di 100 milioni di foto sono caricate ogni singolo giorno. Non è sano tutto ciò». Parola di Sam Odio, un nuovo ingegnere Facebook proveniente dalla piccola Divvyshot ed ora product manager per Facebook Photos, il quale promette: il rapporto tra gli utenti e le fotografie sarà presto migliorato perchè Facebook ha capito quanto importante sia questo aspetto per la sua immensa community.
La fotografia è quel che identifica una persona: oltre il nome e le amicizie, la fotografia è la sicurezza del fatto che si sta comunicando della (o con la) persona desiderata. Sam Odio, però, ammette che Facebook non ha ancora fatto abbastanza in questo ambito e che molto può essere ancora migliorato per far sì che caricamento, ordinamento e tag delle immagini possano essere procedure semplificate e velocizzate rispetto alla situazione attuale. I tag, soprattutto, sono un ambito che merita particolare attenzione.
La procedura di tag è di estrema importanza su Facebook perchè ogni singolo tag mette in relazione gli utenti e le immagini in cui sono raffigurati, creando una fiumana di notifiche e tessendo relazioni tra gli utenti. La procedura di tag è però ad oggi estremamente lenta e macchinosa, la cui economia è un processo completamente a perdere che spesso determina il caricamento di immagini che nel tempo rimangono anonime. Per questo motivo Facebook intende avviare un processo automatico di tag che, lungi dal riconoscere automaticamente le diverse identità, riconosce però i volti e permette di taggarli con maggior semplicità.
Un piccolo modulo mostra il volto (risparmiando così all’utente il 50% del lavoro) e chiede il nome: una volta immesso, il tag è completo. Facebook quindi non fa altro che applicare al social network una tecnologia ampiamente disponibile (ed utilizzata già da Picasa, Street View e quanti altri servizi online) per migliorare le procedure e far sì che l’onere non scoraggi l’utente dal conservare un ruolo attivo nei rapporti con il social network.
Sam Odio lancia il canonico “stay tuned” per indicare ulteriori novità relative a navigazione tra le foto, upload e procedure di tag: l’immensa repository Facebook può far molto in proposito, e se il tutto fosse eventualmente integrato con la geolocalizzazione (ipotesi tutt’altro che remota) il link tra persone e luoghi sarebbe sancito da un tag in grado di far cambiare ulteriormente marcia ad un social network già dominante.