FTC è ancora col fiato sul collo di Facebook: dopo la multa di 5 miliardi per lo scandalo Cambridge Analytica, l’antitrust americana vuole vederci chiaro sulle acquisizioni che il colosso ha portato avanti negli ultimi anni. Si parla quindi di quella riferita ad Instagram, avvenuta nel 2012, quella di WhatsApp nel 2014, ma ce ne sono molte altre in più di 10 anni. Le aziende incorporate ammonterebbero infatti a circa 90, in una strategia che da molti è stata valutata come il tentativo da parte di Facebook di mettere fuori gioco la concorrenza.
Questa nuova indagine di FTC è stata riportata dal Wall Street Journal: l’obiettivo è appunto quello di capire perché Facebook negli ultimi anni abbia acquisito così tante aziende. Migliorare i propri servizi o semplicemente ridurre la concorrenza? In questo caso la FTC deve stabilire se Facebook ha quindi comprato queste aziende intenzionalmente prima che diventassero una minaccia, in questo caso si tratterebbe di pratiche anticoncorrenziali.
Le norme antitrust USA sono contro ogni tipo di monopolio o tentativo di stabilirne uno. Tutte le pratiche che riducono la concorrenza per mantenere una posizione di dominio sono vietate. Si concretizza quindi sempre di più l’idea che in futuro Facebook potrebbe essere scorporata dalle più grandi aziende che ha acquisito. Esattamente il contrario rispetto a quanto sta portando avanti la società, che vuole nel 2020 unificare letteralmente i suoi servizi di chat.
Ovviamente Facebook si è difesa su questo, già lo scorso 16 luglio in occasione dell’indagine Antitrust che coinvolge i giganti del web. Matt Perault, responsabile Global Policy Development di Facebook, ha detto infatti che le acquisizioni hanno permesso di innovare sempre di più e di unire aziende complementari. Ha affermato infatti che le aziende acquisite da Facebook hanno avuto maggiori possibilità di innovare rispetto a quante ne avrebbero avute da sole.