Mentre ancora latitano le necessarie spiegazioni per quanto accaduto durante l’esordio di Facebook al Nasdaq, e non è quindi chiara la natura esatta del tracollo del valore del titolo nei giorni successivi al collocamento, Morgan Stanley sembra voler mettere una pezza e nascondere in parte le proprie vergogne: in un incontro con i broker, la banca d’affari ha promesso risarcimenti per porre rimedio quanto meno ai casi più eclatanti, ove il prezzo ha raggiunto i vertici più estremi prima del tracollo che a portato taluni portafogli ad un grave passivo in pochissime ore.
Il prezzo di collocamento delle azioni era fissato in 38 dollari, ma un black-out dei primi minuti ha generato una situazione paradossale nella quale le informazioni circa le operazioni sul titolo erano totalmente assenti, spingendo taluni acquirenti ad investire fino a 45 dollari per azione con un prezzo medio di avvio che ha toccato i 42 dollari. Morgan Stanley per rimediare al problema ha proposto un proprio limite: 42,99 dollari. Chi ha speso più di tale cifra vedrà rimborsato il proprio acquisto, mentre chi ha speso meno di tale limite non vedrà in alcun modo aiutato ad uscire dal dramma di azioni cadute in seguito di oltre 10 dollari. Con ogni probabilità il numero delle azioni vendute in questo frangente ed a questi livelli è minore, il che sembra pertanto essere una semplice foglia di fico su di una situazione che nasconde ben altro. Tuttavia le accuse circa le informative sull’outlook modificato prima del collocamento costringono ad una qualche manovra di emergenza in attesa che si inizi a discutere seriamente di quanto accaduto.
L’ufficializzazione non è ancora avvenuta, ma probabilmente l’operazione non sarà comunque ancora sufficiente: Morgan Stanley deve rispondere delle accuse di investitori che hanno perduto decine di milioni di dollari in poche ore e ad una class action che minaccia da vicino anche Facebook ed il suo CEO Mark Zuckerberg. La SEC sta indagando ormai a giorni su quanto accaduto, poiché il caos che ha portato alla debacle del titolo non può passare inosservata e soprattutto non può rimanere scritta nella storia del Nasdaq con la poca trasparenza che ha fin qui contraddistinto l’intera situazione.
Da due giorni, nel frattempo, il titolo Facebook sta tentando un lento recupero giungendo fino a quota 33 dollari. I fasti del primo giorno sono lontani e per tornare in parità per molti investitori occorrerà attendere almeno quota 42,99 dollari: al di sopra di tale cifra tutte le operazioni saranno risarcite da un impegno diretto della Morgan Stanley, in attesa che le indagini impongano eventualmente ulteriori misure o ulteriori rimborsi.