Facebook ha deciso di segnalare agli utenti se una notizia che stanno leggendo sia stata prodotta da un giornale controllato (parzialmente o totalmente) dal governo della sua nazione. La segnalazione sta già avvenendo tramite le Pagine, nella Libreria Annunci e nella sezione Trasparenza della Pagina, in cui di solito si trovano informazioni rilevanti sul proprietario della pagina e altri dettagli importanti oltre alla cronologia. Si tratta solo di una prima fase, cui seguirà un secondo step in cui il social network di Mark Zuckerberg segnalerà agli utenti eventuali ingerenze dei governi direttamente nel feed che appaiono nel feed.
Negli USA, in vista delle elezioni presidenziali in programma a novembre, si andrà addirittura oltre bloccando ogni tipo di annuncio che possa rappresentare un’interferenza alla democratica tornata elettorale. Non è la prima volta che viene sollevato il problema dell’ingerenza dei governi sulle notizie che circolano tramite social network, ma stavolta Facebook ha deciso di scendere in campo in prima linea. Le notizie confezionate dalla stampa non libera, avevano sottolineato dal quartiere generale di Menlo Park, “combinano l’influenza di un’organizzazione giornalistica con il supporto strategico di uno stato, e crediamo che la gente debba sapere se le notizie che leggono provengono da una testata che potrebbe essere influenzata da un governo”.
Facebook: task force per i giornali controllati dai governi
Per stabilire l’algoritmo tramite il quale individuare le notizie prodotte da media controllati in tutto o in parte dai governi, Facebook dichiara di aver consultato 65 esperti di giornalismo, ma anche di politica e diritti umani di ogni angolo del globo. Non si tratta solo di una questione di finanziamento, perché alla libertà di stampa concorrono diversi fattori, che il social network sta cercando di individuare. Comunque sia, l’etichettatura delle notizie avviene tramite un team interno e l’editore può sempre fare ricorso.
La novità è già disponibile anche in Italia e come si può vedere, ad esempio, consultando la pagina del China Daily, sia indicato chiaramente: “Contenuti multimediali controllati dal seguente stato: Cina”.