Era naturale che la gran baraonda scatenata da Wikileaks e il suo fondatore, Julian Assange, si riverberasse anche in Facebook. Il social network, fin qui abbastanza neutro sulla questione, sta vedendo nascere una serie di gruppi, pro e contro.
A livello internazionale già da tempo esistono pagine dedicate ad Assange, dopo la notizia dello scorso 20 novembre del mandato di cattura internazionale, come “Don’t touch Mr. Julian Assange” che conta quasi novemila iscritti, ma anche pagine dove si chiede esplicitamente di fermare Wikileaks o di incarcerare Assange.
L’angolo visuale italiano mostra la crescita del fenomeno. Ad esempio, è nata in queste ore la pagina “Per tutti quelli che stanno dalla parte di Julian Assange”, e c’è pure il gruppo “Sosteniamo Julian Assange e Wikileaks”.
Ancora poche decine gli iscritti, ma c’è da scommetterci che cresceranno a dismisura. E di cosa parleranno? Tra i commenti è facile individuare una certa simpatia per il sito, da non confondere con quella verso Assange. Anche se non mancano i commenti molto critici, sono in numero maggiore gli entusiasti.
Qui non si è al livello di chi vorrebbe erigere un santuario in Svezia, ma il discredito della politica internazionale, della finanza globale, sono tali che chiunque interpreti la parte dello smantellatore gode di molta popolarità sul social network.
“AffariItaliani.it” ha appena pubblicato un sondaggio che ha chiesto agli italiani cosa pensa di Assange, e la vittoria dei favorevoli è schiacciante: per il 65% la pubblicazione deve andare avanti.
E voi, cosa ne pensate? Siete pro o contro Wikileaks? Pensate che Assange sia un novello fustigatore dei tempi oppure un terrorista irresponsabile?