Facebook si è improvvisamente scoperto maschilista in seguito ad un bug che ha posto l’accento sulla falsità femminile non nel senso tradizionale del pregiudizio, quanto più sulla negazione dell’autenticità degli account. Un bug di breve durata, ma quanto basta per creare enorme disagio agli utenti coinvolti dal problema.
Secondo quanto trapelato, oltre un migliaio di utenti sarebbe stato improvvisamente cacciato da Facebook mediante disabilitazione coatta dell’account. La defenestrazione è però particolare poiché coinvolge nella quasi totalità dei casi utenza femminile: un aspetto non casuale della vicenda, ma al tempo stesso un aspetto chiaramente non voluto. Il social network si è rivelato sì maschilista, dunque, ma senza dolo.
Il problema avrebbe infatti preso piede nel momento stesso in cui gli ingegneri di Facebook hanno proceduto alla disattivazione di utenti considerati fasulli dall’apposito algoritmo messo in esecuzione sul database del gruppo (procedura standard ed eseguita regolarmente per ripulire la community da account creati appositamente per spam, phishing, scherzi o truffe di vario tipo). Un bug avrebbe però portato a filtrare anche utenze reali creando un migliaio di falsi positivi improvvisamente catapultati fuori dal social network.
Facebook si è immediatamente scusato. La procedura di disattivazione ha infatti avviato la spedizione di email automatiche nelle quali è richiesto il caricamento di una immagine relativa ad un documento di identità per confermare la validità del proprio account: senza tale passaggio l’utente non ha la possibilità di rientrare in possesso del proprio account, perdendo così l’intera storia digitale creata giorno per giorno sul network. Dal team di Zuckerberg è però giunta una immediata assunzione di responsabilità e la promessa di un ripristino rapido degli account coinvolti dal problema.
Quel che oggi è stato un semplice intoppo di breve durata e rapida soluzione, un domani potrebbe però essere un problema ben più importante. In prospettiva, infatti, Facebook intende offrire agli utenti un servizio di comunicazione sempre più ampio ed organico, trasformando l’identità dell’utente sul network in una sorta di replicante digitale attorno a cui creare un universo di servizi. Se vien meno la garanzia della conservazione della propria identità Facebook, l’intero sistema potrebbe farsi meno attendibile e pertanto meno credibile: quel che oggi è un semplice inciampo un domani potrebbe essere una brutta caduta.
Un migliaio di donne, nel frattempo, possono tornare regolarmente ai loro “mi piace” quotidiani.