Circa un anno fa un terremoto in Giappone ha dato origine ad una delle parentesi più disastrose che il paese abbia sperimentato dopo la Seconda Guerra Mondiale: la scossa prima, lo tsunami poi, quindi l’allarme nucleare e le evacuazioni di massa dalla martoriata zona di Fukujima. In quelle ore erano in molti a chiedersi cosa la tecnologia potesse fare di buono nelle ore in cui i disastri generano l’emergenza, quando il caos ha la meglio e la situazione sfugge di mano. A distanza di un anno Facebook propone una propria soluzione sfruttando la propria enorme popolarità e mettendo in gioco la propria capacità aggregativa tra le persone.
L’idea è quella di dar vita ad una dashboard che consenta alle persone di dar conto del proprio stato di salute quando l’emergenza divide e le comunicazioni si fanno difficili. Se la Rete regge e l’utente ha a disposizione un qualsiasi canale di accesso al social network (un qualunque smartphone è sufficiente), nei momenti di difficoltà potrà quantomeno far sapere ad amici e parenti di essere vivo ed in situazione di sicurezza. Ed un primo test sta per avere luogo nei prossimi giorni.
Sarebbe la stessa Facebook ad inviare agli utenti uno specifico messaggio quando risiedono o si trovano nelle zone vicine ad un qualsiasi disastro. Appena collegato alla propria bacheca, l’utente si troverebbe di fronte ad un messaggio precostituito nel quale si chiede semplicemente una conferma: un click su “Safe” indica al social network, e quindi a tutti i propri contatti, che va tutto bene. Un click ulteriore può servire per segnalare che anche un’altra persona è salva, facilitando così il compito per eventuali gruppi di persone isolate che hanno risorse limitate per connettersi e comunicare di essere vive e in salvo.
Il “Disaster Message Board” verrà testato tra oggi e domani in Giappone, simulando a posteriori quello che è stato il dramma di un anno fa. L’avviso è geolocalizzato, così come dovrà essere in ogni caso di emergenza: la richiesta è circostanziata a chi è nelle zone pericolose, consentendo così di rendere quanto più utile lo strumento senza ostacolare l’esperienza altrui sul social network.
La speranza di ognuno degli utenti del social network è di non averne mai bisogno. Ma in caso di emergenza un semplice click potrebbe rasserenare non poco chi ci sta intorno.