Facebook vuole imparare lo slang, cioè i modi di dire, di maggiore tendenza tra i suoi utenti ed in particolare tra quelli più giovani. Il social network, infatti, ha brevettato un particoalre software che andrà ad analizzare l’intera piattaforma alla ricerca di tutti quei termini emergenti che saranno poi salvati all’interno di uno speciale glossario. Il brevetto, concesso a Facebook nel corso del mese di febbraio, mette in evidenza un sistema che andrà ad analizzare tutti i messaggi condivisi all’interno della piattaforma alla ricerca di tutti i neologismi.
In altre parole, Facebook andrà alla ricerca di tutte quelle nuove forme di linguaggio che gli utenti utilizzano ma che ancora non sono di uso comune. Oltre allo slang, questo software del social network andrà a catturare ed analizzare abbreviazioni, acronimi, nomi, soprannomi e tanto altro ancora. Il software cercherà l’uso ripetuto di determinate parole tra gli utenti che condividono alcune caratteristiche come la lingua e la posizione geografica. Una volta che il software ha stabilito che un neologismo non è ancora associato ad una particolare definizione, aggiungerà la parola al glossario. Se il termine non risulterà più largamente utilizzato sarà, poi, rimosso.
Non è ben chiaro questo particolare glossario cosa possa interessare a Facebook anche se il brevetto fa menzione ad un uso che possa andare a migliorare il sistema di scrittura intuitiva che andrebbe a suggerire, in futuro, termini non canonicamente presenti all’interno del vocabolario.
Trattasi, sicuramente, di un progetto interessante che potrebbe migliorare l’esperienza d’uso degli utenti, soprattutto dei più giovani che sono soliti utilizzare linguaggi nuovi, freschi ed in continua evoluzione. In ogni caso, al momento, il brevetto svela un’intenzione di Facebook e non un progetto già realizzato che potrebbe arrivare in futuro, come non arrivare affatto.