Un piccolo test, ammesso tra le righe di un lungo comunicato sull’evoluzione della casella messaggi di Facebook. Nel post su alcuni aggiornamenti nei tools dei messaggi, Menlo Park ha spiegato che sta sperimentando un sistema per raggiungere una persona non ancora amica con un messaggio a pagamento. Un altro modo di dirlo è pubblicità. L’ottimizzazione delle procedure di invio e ricezione, infatti, ha certamente portato a grossi benefici, ma il concetto di «pagamento per scongiurare messaggi indesiderati» sembra essere una definizione (un po’ ipocrita) per un salto di qualità anche in questo strumento del social.
La notizia sta facendo molto discutere. La messaggistica di Facebook è tra le riserve di tranquillità del sito, dopo le ottime implementazioni dell’ultimo anno e mezzo, che hanno portato alla creazione dell’account-mail unico, la separazione dei Messaggi personali dagli altri, i filtri per la posta in arrivo e inviata con impostazioni molto robuste che sono uguali a quelle delle segnalazioni nei post del feed principale.
Dopo questo lavoro algoritmico per il quale – non tutti lo sanno – i nostri messaggi vengono filtrati automaticamente in modo che si vedano principalmente i messaggi inviati dagli amici e le persone che potremmo conoscere, Facebook ha pensato a quello che definisce «un piccolo esperimento», grazie al quale si darà a un certo numero di persone la possibilità di pagare per indirizzare un messaggio alla cartella Posta in arrivo di un destinatario di cui non si è amico, cioè la Inbox invece della più comune “altro”:
Questo test ha lo scopo di capire come affrontare le situazioni in cui né gli algoritmi e neppure le connessioni sociali funzionano bene. Ad esempio, se si vuole inviare un messaggio a qualcuno di cui si è sentito parlare durante un evento ma col quale non si è amici, o se se si vuole parlare di un’opportunità di lavoro con uno sconosciuto, si potrà usare questa funzione per raggiungere la loro casella di posta. Il vantaggio per il destinatario è quello di ricevere messaggi solo da persone che hanno davvero qualcosa di importante da dire.
Pare che Facebook abbia anche stabilito tariffe e frequenza: non più di un messaggio a settimana, a un dollaro l’uno. Il form chiede un dollaro per garantire che il messaggio arrivi alla casella Messaggi dove l’utente generalmente conserva solo quelli degli amici; quando si riceve questo messaggio a pagamento, ovviamente è possibile rispondere senza che si debba versare a sua volta un altro dollaro, ma attenzione: in caso il destinatario filtri il mittente come spam o lo blocchi come indesiderato, non si potranno più spedire messaggi neppure pagando.
Questi messaggi sponsorizzati funzioneranno? Facebook, abbiamo visto, sta sperimentando molto e acquisendo tecniche di ogni tipo per ampliare il lato della messaggistica, sia in ottica mobilità che adversing. Tutto sta a vedere quale potrebbe essere la reazione degli utenti. Se il dollaro non fosse un ostacolo sufficiente, aprirebbe le porte a una spam di massa.