Facebook sbircia tra i messaggi privati degli utenti: la conferma arriva direttamente da un rappresentate del social network, come dimostra la dichiarazione riportata sulle pagine del sito TheNextWeb. Prima di gridare allo scandalo o allarmare i tutori della privacy è comunque bene specificare con che modalità, con quale scopo e soprattutto come è stato scoperto.
Nei giorni scorsi ha fatto la sua comparsa in Rete un filmato (rimosso da YouTube ma ancora visibile su Vimeo) che mostra un metodo per incrementare in modo rapido il numero di “Mi piace” ottenuti da una pagina, sfruttando un bug dell’API Facebook Graph. In sintesi, un utente ha scoperto che inviando tramite messaggio privato il link a una pagina contenente il pulsante “Like”, il contatore aumenta di due. L’operazione può essere ripetuta infinite volte. Ecco la risposta ufficiale del social network.
Di recente abbiamo scoperto un bug in alcuni dei nostri plugin, che permette di incrementare di due il numero di “Mi piace” associati a una pagina. Siamo al lavoro per risolverlo. Va specificato che questo problema riguarda solo i plugin utilizzato nei siti esterni, ma non è collegato in alcun modo alle pagine presenti su Facebook e non influisce sulla Timeline degli utenti.
Spulciando le informazioni presenti nella sezione Facebook Developers, effettivamente, è indicato che la somma totale dei Like su una pagina è costituita anche dal numero di condivisioni che questa ottiene nei messaggi privati tra utenti. Non tutti però ne sono a conoscenza.
Il bug a cui si riferisce il portavoce di Facebook non riguarda dunque il fatto che il social network tenga sotto controllo la posta, ma il +2 nel contatore. Fortunatamente, lo scambio di link in privato non comporta l’associazione del nome dell’utente al contenuto: in altre parole, inviando una pagina “compromettente” agli amici si andrà ad aumentare il suo numero di “Mi piace”, ma il proprio nome non comparirà tra quelli che hanno fatto click sul pulsante.