Nei giorni scorsi, un articolo pubblicato sul Sunday Times ha lanciato l’allarme privacy per le piattaforme sociali più famose, come Facebook, YouTube, Flickr e molte altre ancora, colpevoli di poter accedere ai messaggi di testo mobile scambiati tra gli utenti tramite le applicazioni apposite pensate per smartphone. La notizia si capisce ha subito alzato un polverone di polemiche, in particolare contro il social network di Zuckerberg vista la sua importanza cruciale nel panorama del web moderno.
La stessa Facebook, però, ha subito rispedito al mittente le accuse e, tramite una dichiarazione affidata ai microfoni di Business Insider ha spiegato come stanno realmente di cose. I rappresentanti hanno effettivamente ammesso che l’applicazione di Facebook per sistemi operativi Android comprenda permessi che includono la lettura e la scrittura di SMS. Tuttavia, è una cosa che riguarda esclusivamente alcuni test di prodotto non realizzati con il pubblico che richiedono una correlazione tra gli short message e l’applicazione.
Secondo Facebook si tratta insomma della solita crociata allarmista e poco informata. Il Sunday Times, spiegano i rappresentanti, sbaglia ad affermare che il social network legge gli SMS degli utenti. Viene proprio utilizzata una terminologia errata che di conseguenza fornisce un’idea altrettanto sbagliata ed inesatta della reale situazione.
Per quanto riguarda YouTube, Google ha subito precisato che l’app non raccoglie i dati riguardanti i messaggi di testo, ma semmai ha la capacità di mettere insieme informazioni sulle chiamate “tra le altre cose”. Il portavoce purtroppo non è stato più preciso in merito.
Allarmismo infondato? Nei casi specifici citati dalla testata britannica, il fatto non sussiste e le smentite sbriciolano alla base le accuse portate avanti. Tuttavia si fa largo una possibile nuova minaccia per la privacy di cui altri sviluppatori potrebbero farsi carico eventualmente in modo truffaldino, accedendo agli SMS sulla base delle possibilità offerte dagli strumenti a disposizione dei developer.