Facebook ha definitivamente accantonato uno dei progetti che meno l’utenza aveva fin qui apprezzato: le “Question“, ossia gli aggiornamenti di status basati su una domanda e sulla possibilità da parte dei propri contatti di rispondere scegliendo le opzioni offerte.
La scelta è stata dettata da più motivi, tutti riassumibili in una sola evidenza: l’utenza non utilizzava le “Question” e se un miliardo di utenti attivi dice una cosa evidentemente ci sono buoni motivi per credervi. La realtà è quella di un progetto nato senza linee guida precise e che, pur presentandosi a buona ragione come il “Quora-killer”, non ha in realtà mai raccolto favori. Mentre su Quora la community cresce in modo lento e controllato cercando di attirare esperti sulle domande (e quindi risposte di qualità), Facebook ha saputo fare attorno alle domande soltanto indiscriminata quantità.
Le domande sono presto diventate sondaggi, peraltro senza affidabilità o rilevanza alcuna. Poco alla volta la funzione è stata messa da parte, tacciata più come occasione di spam che non come reale strumento di coinvolgimento e qualificazione dello scambio dialettico.
La funzione rimarrà attiva su pagine e gruppi, ove le domande possono avere un significato. Tra gli aggiornamenti di status, invece, le domande spariscono poiché il team di Mark Zuckerberg preferisce mettere da parte il ramo secco concentrando altrove le proprie risorse.