C’è sempre la privacy di mezzo, anche per Timeline, la nuova forma a diario di Facebook. Una novità dirompente che porterà, questo è inevitabile, ad alcuni problemi con la privacy. E la commissione americana è già stata allertata.
A spedire una lettera alla FTC a Washington è stata l’Epic – Electronic Privacy Information Center – preoccupata per le possibili violazioni della privacy di Facebook e la scarsa informazione degli utenti su come difendersi.
«Con Timeline, Facebook ha ancora una volta preso il controllo sui dati degli utenti e ora questa informazione, resa inaccessibile, è di nuovo ampiamente disponibile senza il consenso dell’utente.»
Secondo questa associazione, quei contenuti che prima erano disponibili soltanto scrollando in basso verso i post meno recenti in fondo alla pagina, oggi fanno parte integrante di una pagina con feature che aumentano la disponibilità di informazioni personali da parte di altri: stili di vita, di consumo, eventi, già postati oppure ricostruiti a posteriori dagli utenti dopo l’ingresso nella Timeline, saranno di dominio pubblico?
Ovviamente, tutto dipende dalle impostazioni dell’utente: chi ha già lavorato bene sul proprio profilo non ha nulla da temere. Ma se estendiamo il concetto di privacy allora la domanda non è peregrina. Come mai Facebook ha fatto decollare il nuovo servizio di annunci personalizzati subito dopo Timeline?
Secondi alcuni critici della blogosfera, l’accordo di Facebook con la FTC per i prossimi anni mette al sicuro gli utenti da mancate comunicazioni su cambiamenti senza il consenso espresso, ma non per quanto riguarda i messaggi sponsorizzati, i quali fioccano sempre più e con contenuti – come le prestazioni mediche – un po’ inquietanti, perché perfette rispetto ai problemi di salute dell’utente.
Per cui, secondo la Epic:
«Esponendo la propria intera vita gli utenti diventano più vulnerabili agli stalker, gli agenti del governo e verso potenziali datori di lavoro.»