Si potrebbe dire: “Facebook ma che mi combini”? Il social network più grande e importante nella rete in questi giorni è nell’occhio del ciclone per delle presunte violazioni della privacy causate da un uso “bizzarro” dei suoi cookie che rimarrebbero attivi, registrando quindi le attività in rete degli utenti, anche dopo aver effettuato il log-out dalla community. Polemiche, e come abbiamo visto oggi, anche class action e interessamenti addirittura delle autorità competenti in materia della difesa della privacy.
Facebook tuttavia, allo scoppiare dello scandalo, aveva ribadito che avrebbe modificato immediatamente il comportamento dei suoi cookies. E invece proprio oggi si è saputo che i cookies spioni avrebbero fatto la loro ricomparsa.
A dimostrarlo ci ha pensato ancora uan volta Nik Cubrilovic che analizzando i dati caricati dal browser, ha ritrovato il famoso e tanto odiato cookie “datr”. Lo stesso Ashkan Soltani che aveva dato il via al caso locationgate per iOS e Android è reintervenuto chiedendo al team di sviluppatori di Facebook di rimuovere nuovamente il cookie spione.
A questo punto gli analisti stanno cercando di capire il perché della ricomparsa del cookie datr. Una svista? Se così fosse si dimostrerebbe che le infrastrutture di Facebook non sono poi così solide. E se invece fosse stato fatto apposta? In questo caso sarebbe un bel passo falso per il gruppo di Mark Zuckerberg.
L’unica cosa certa è che questa notizia darà nuova forza alla cause in divenire contro il più grande e discusso social network della rete.