Lo scorso mese di settembre, Facebook ha confermato un bug relativo alla gestione di tre cookie permetteva di raccogliere informazioni sugli utenti e di trasmetterli a siti Web di terze parti. Nonostante, l’azienda di Menlo Park abbia promesso una soluzione in tempi brevi, negli Stati Uniti sono stati già depositati oltre 12 procedimenti legali contro il social network.
Facebook utilizza diversi cookie per seguire le abitudini di navigazione degli utenti sul social network. Un cookie viene memorizzato quando si accede al sito, un altro quando si effettua il login e un terzo quando si clicca sul pulsante “Mi piace” presente nelle pagine Web esterne. L’azienda di Mark Zuckerberg afferma che quest’ultimo cookie viene cancellato quando viene effettuato il logout, ma in realtà alcuni ricercatori di sicurezza hanno scoperto che Facebook traccia l’attività degli utenti anche dopo che questi siano usciti dal sito.
Due studi legali, Murphy P.A di Baltimora e Girard Gibbs LLP di San Francisco, hanno quindi depositato presso la Corte Distrettuale della California una denuncia contro Facebook, accusata di violare la sua stessa policy sulla privacy e altre tre leggi (Federal Wiretap Act, California Internet Privacy Requirements Act e California Unfair Competition Law).
L’avvocato William Murphy Jr. ha dichiarato:
Sono finiti i giorni in cui i fornitori di servizi online potevano calpestare il diritto alla privacy dei loro clienti. Le aziende che possiedono siti commerciali, come Facebook, devono capire che il pubblico è sempre più preoccupato per i suoi diritti sulla privacy. Forse ancora più importante, c’è comunità crescente di esperti di sicurezza e blogger estremamente esperta di tecnologia Internet e impegnata a garantire che la privacy delle persone sia rispettata e tutelata.
L’azione legale potrebbe diventare una class action nazionale e aggiungersi a un’altra dozzina di procedimenti aperti in 11 Stati.