Ogni giorno all’interno di Facebook si effettuano oltre 4.5 miliardi di traduzioni automatiche e dalla giornata di ieri la piattaforma di traduzione del social network è gestita interamente da reti neurali. In precedenza, il social network utilizzava un sistema di traduzione più semplice, basato sulle frasi ma, adesso, è passato ad una soluzione molto più sofisticata. L’implementazione di un sistema così complessamente strutturato non è stata semplice visto che le traduzioni devono essere affidabili per 2 miliardi di persone. In una situazione come questa, la piattaforma di traduzione deve dover gestire innumerevoli variabili come contesto, slang, errori di battitura, abbreviazioni e tanto altro.
La differenza del vecchio sistema rispetto al nuovo è che quello nuovo considera intere frasi alla volta. In precedenza, le traduzioni avvenivano parola per parola o al massimo su brevi frasi. Questo sofisticato sistema di reti neurali utilizza un sistema di machine learning chiamato “LSTM”. I vantaggi in termini pratici sono molto evidenti con traduzioni molto più precise ed attinenti al contesto. Secondo Facebook, l’accuratezza delle traduzioni è migliorata dell’11%. Quando una parola in una frase non ha una traduzione corrispondente in una lingua, il sistema neurale genererà un segnaposto per la parola sconosciuta.
Una traduzione di quella parola viene poi cercata in una sorta di dizionario interno costruito dai dati registrati di Facebook e la parola sconosciuta viene sostituita. In questo modo anche le abbreviazioni possono trovare la loro giusta traduzione.
L’uso delle reti neurali, però, è ancora all’inizio e Facebook ha sottolineato le possibili grandi prospettive future che possono derivare dall’utilizzo di queste tecnologie anche in altri ambiti. In futuro, dunque, questa tecnologia permetterà di migliorare ulteriormente le traduzioni consentendo di abbattere le barriere linguistiche che possono frapporsi tra gli iscritti di diversi paesi.