Si sa che Facebook e il diritto alla privacy non vanno certamente d’accordo. Nonostante il più grande social network della rete abbia in tal senso in questi mesi cercato di mettere delle toppe alle sue mancanze, molti analisti, Governi, autority e utenti puntano ancora il dito sulle presunti palesi violazioni della privacy che Facebook presenterebbe. In tal senso fa scalpore la notizia, riportata dai maggiori quotidiani, dell’iniziativa di un ragazzo austriaco di 24 anni studente di legge a Vienna che ha deciso di sfidare il social network più grande della rete.
L’idea di base è molto banale. Forse non lo sapete, ma Facebook ha sede a Dublino, in Irlanda e dunque il buon Max Schrems, da bravo studente in legge, ha capito che Facebook deve sottostare alle leggi e regolamentazioni Irlandesi e quindi a quelle Europee in materia di privacy.
Detto fatto, lo studente, aiutato da due suoi compagni di studi, ha compilato un preciso modulo di richiesta di Facebook per ottenere una copia di tutti i suoi dati personali posseduti dal social network. La legge comunitaria in tal senso è molto precisa e recita:
Gli stati membri devono garantire a qualsiasi persona interessata, il diritto di ottenere dal responsabile del trattamento, la comunicazione in forma intelligibile dei dati che sono oggetto dei trattamenti, nonché di tutte le informazioni disponibili sull’origine dei dati.
Ottenuto a fatica un pdf davvero corposo con tutti i propri dati, Max Schrems ha iniziato ad analizzarlo rilevando ben 22 infrazioni che sono state segnalate all’equivalente irlandese del nostro Garante della Privacy. Giusto per fare qualche esempio, in questo corposo file sarebbero stati ritrovati nickname, e-Mail, poke e dati vari che l’utente avrebbe cancellato ma che quindi illegittimamente sarebbero rimasti registrati sui database di Facebook.
Da qui parte quindi i progetto “Europe Versus Facebook” che per il più grande social network della rete rappresenterà un nuovo complicato ostacolo da superare. I legali di Facebook verranno infatti ascoltati dal garante della Privacy Irlandese e per loro l’udienza non sarà semplice. In Europa le regolamentazioni sulla privacy sono più rigide di quelle americane e inoltre quello che viene messo in discussione non è solo un aspetto della gestione della privacy da parte di Facebook, ma l’intera gestione dei dati personali e sensibili.