Quando nel 2007 Microsoft acquisì un pezzetto di Facebook si vide costretta a pagare ben 240 milioni di dollari per una quota dell’1,6%; a conti fatti, il portale di social networking avrebbe dovuto valere qualcosa come 15 miliardi di dollari, ovvero 35,90 dollari per azione. Alcuni dati strategicamente occultati e ora emersi alla luce hanno però portato l’attenzione sul valore stimato odierno del social network di Zuckerberg.
Un nuovo dato emerge infatti per mano di Associated Press, la quale è riuscita a recuperare alcuni dettagli di una trascrizione avvenuta nel corso di una udienza chiusa al pubblico e tenutasi in occasione del contenzioso tra Facebook e ConnectU: il valore delle azioni legate a Facebook, stimato dalla stessa società, sarebbe pari a 8,88 dollari per azione, donando alla società un valore di mercato pari a circa 3,7 miliardi di dollari. Improvvisamente quindi il valore del portale di social networking numero uno al mondo si ridimensiona considerevolmente mentre a Microsoft la partnership appare essere costata molto più del dovuto nonostante, alla luce dei numeri in continua crescita, potrebbe rappresentare comunque una operazione in prospettiva di successo.
Facebook continua a crescere senza sosta anche nel nostro paese e a ritmi esponenziali: se ad agosto 2008 gli iscritti erano solamente 622.000, i dati aggiornati al 9 febbraio riportano un valore pari a 7,5 milioni di utenti, ovvero il 34% della popolazione connessa ad Internet. Complessivamente, gli uomini rappresentano il 50% degli iscritti e le donne il 45% , mentre il 5% non dichiara il proprio sesso. Curiosamente, le donne con una età inferiore ai 24 anni risultano essere in maggioranza rispetto agli uomini, rapporto che si inverte con sempre maggior dislivello man mano che si sale con l’età.
Secondo Brett Brewer, co-fondatore di InterMix Media (la compagnia che ha sviluppato MySpace), Facebook avrebbe già vinto nella gara alla supremazia tra i diversi siti di social networking, superando di gran lunga ciò che sino a non molto tempo fa era considerato il portale principe, ovvero MySpace: «Facebook è incentrato sul contattare le persone che già si conoscono. […] Chiaramente il mondo ha abbracciato con calore MySpace, ma poiché le persone tipo hanno adottato i social network, la prima cosa che vogliono fare è connettersi con le persone che già conoscono. […] Facebook ha fatto un ottimo lavoro puntando su questo aspetto». Seppure Facebook abbia vinto la battaglia, Brewer intravede all’orizzonte un potenziale temibile concorrente in grado nel prossimo futuro di ribaltare le carte in tavola, ovvero un ipotetico servizio in grado di sfruttare la piattaforma mobile in modo più completo rispetto a quanto accade attualmente.