Il ventilato sbarco di Facebook in Borsa è sempre più imminente. Il celebre social network è infatti pronto a diventare una delle cosiddette “blue-chip“, cioè una di quelle società che possono vantare una reputazione di alto livello, tra quelle quotate a Wall Street.
Tale valutazione prestigiosa sembra però andare stretta a Facebook, o meglio, potrebbe andare stretta all’ambizioso amministratore delegato e fondatore Mark Zuckerberg, che in un’intervista rilasciata al Wall Street Journal ha spiegato:
Speriamo che la nostra reputazione non sia solo nazionale. C’era un periodo in cui Microsoft diceva: vogliamo mettere un computer su ogni tavolo. Questo è come io voglio guidare Facebook: dobbiamo lavorare su una visione di lungo termine, più lungo di dove riteniamo che il mondo debba essere.
Insomma è chiaro che se Facebook farà (come ormai sembra sicuro) il grande passo, vorrà farlo come compete a un grande nome dell’economia americana, alla stregua dei colossi della Silicon Valley insomma, portando in dote i suoi 800 milioni di utenti sparsi in tutto il mondo e una valutazione societaria di circa 100 miliardi di dollari e ricavi per complessivi 4 miliardi, oltre a un parco dipendenti di tremila unità.
Con la quotazione in Borsa il social network potrebbe raccogliere qualcosa come 10 miliardi di dollari, soldi che potrebbero consentirli un’ulteriore crescita ed espansione come ennesima tappa di avvicinamento a Microsoft e Apple, due grossi nomi che Zuckerberg non fa mistero di prendere come esempio e come obiettivo al tempo stesso.