Fin dal lancio della funzionalità nei mesi scorsi, sono stati caricati oltre 20.000 video a 360 gradi su Facebook. Una tipologia di contenuto che sta prendendo sempre più piede, poiché permette di coinvolgere lo spettatore, facendolo sentire al centro dell’azione in prima persona. Questo spiega l’annuncio, durante la conferenza F8 andata in scena nella serata di ieri, della videocamera Surround 360.
Si tratta di un dispositivo di fascia alta, nato circa un anno fa all’interno di un progetto di natura open source, che porterà entro la prossima estate tutta la documentazione relativa al reference design ad essere accessibile pubblicamente sulla piattaforma GitHub. La forma ricorda quella di un disco volante, con una serie di 17 sensori e ottiche posizionati all’interno della struttura. Le immagini catturate sono inviate ad un software che si occupa in maniera del tutto automatica di assemblarle in modo da generare un unico flusso video destinato alla condivisione.
Secondo quanto dichiarato da Facebook, un design di questo tipo risolve alcuni dei problemi finora riscontrati nei device dedicati alle riprese a 360 gradi. Il gruppo guidato da Mark Zuckerberg non punta alla commercializzazione diretta del prodotti, ma invita aziende e appassionati a prendere come riferimento il design proposto per realizzare le proprie videocamere.
Dal punto di vista tecnico, Surround 360 ospita 14 obiettivi grandangolari sulla circonferenza esterna, un fish-eye nella parte superiore e altri due in quella inferiore. Questa particolare configurazione permette, in fase di assemblaggio dei fotogrammi, di eliminare completamente dalla visione la struttura che regge la videocamera. La risoluzione dei file generati può arrivare all’8K, mentre i contenuti risultano compatibili con alcuni dei visori per la realtà virtuale più noti come Samsung Gear VR e Oculus Rift, oltre che con l’applicazione del social network su smartphone e tablet.
Le componenti integrate nel dispositivo hanno un costo complessivo pari a circa 30.000 dollari, dunque non si tratta di una tecnologia alla portata di tutte le tasche, almeno non nella forma mostrata ieri alla conferenza F8.