Se i social network vi fanno disperare, se siete esauriti dagli inviti a gruppi o a eventi che non avete richiesto, se non volete più sapere se siete stati taggati in una foto potete solo cancellarvi da Facebook e affini, ma fino a qualche giorno fa ci si poteva suicidare mostrando a tutti la propria fine gloriosa.
Il sito seppukooo.com, il cui nome deriva da “Seppuku” che rappresenta un rituale giapponese di suicidio in uso fra i samurai che piuttosto di cadere nelle mani dei loro nemici, si toglievano la vita, consentiva a ogni navigante di uccidere la propria identità virtuale. L’operazione era molto semplice, inserendo gli stessi dati di accesso che si usano per i social network, il sito mandava a tutti gli amici un video messaggio del suicidio e creava una pagina di memoria dove tutti potevano accedere e lasciare un messaggio di addio.
Il progetto, di un gruppo di ragazzi italiani, è però stato messo sotto accusa con un ultimatum dei legali della società di Mark Zuckerberg. La paura di perdere gli utenti è stata giustificata dal fatto che il sito poteva approfittarne per rubare i dati degli utenti.
La stessa sorte è toccata al sito Web 2.0 Suicide Machine che cancella tutti i profili dal social network che ci costano infinite energie, uccide i falsi amici virtuali ed elimina completamente il vostro alter ego dal Web 2.0. anche per quest’applicazione è arrivato il blocco di Facebook con la stessa accusa di violazione della privacy.
[youtube]we8N5Zmddds[/youtube]