Facebook non introdurrà pubblicità o servizi a pagamento in WhatsApp nel tentativo di monetizzare l’acquisizione del popolare servizio di messaggistica istantanea per dispositivi mobile. Il social network si accontenterà del canone annuo di 99 centesimi che i possessori dell’App pagano per il suo utilizzo a partire dal secondo anno. La notizia arriva direttamente da Mark Zuckerberg che durante un incontro in India sul tema dell’espansione della connettività nei Paesi del terzo mondo ha confermato la linea di gestione di Facebook su WhatsApp.
La volontà di non introdurre pubblicità in WhatsApp o altre forme di sponsorizzazioni appare abbastanza sensata e corretta. WhatsApp si è sempre contraddistinta per la sua semplicità di funzionamento. Niente banner pubblicitari, niente sponsor, nulla cioè di invasivo e fastidioso per l’utente, ma solo un mini canone di 99 centesimi all’anno da pagare a partire dal secondo anno d’utilizzo. Questa linearità di funzionamento ha permesso all’applicazione di guadagnare velocemente utenti ed ogni mese sono oltre 500 milioni le persone che utilizzano il servizio di messaggistica istantanea. Un cambio di rotta, con l’introduzione di pubblicità o magari con un aumento dei canoni d’abbonamento avrebbe probabilmente rischiato di far perdere consensi e soprattutto utenze a WhatsApp.
Mark Zuckerberg ha dunque deciso, almeno per il momento, di non toccare WhatsApp. Questo nonostante il suo core business sia incentrato tutto sulla pubblicità. Timori che Facebook avrebbe rivoluzionato la piattaforma di messaggistica mobile del resto ce ne sono sempre stati. WhatsApp è costata infatti molto cara a Mark Zuckerberg che alla fine ha dovuto sborsare 21,8 miliardi di dollari contro i 19 miliardi iniziali, questo a causa di un maggior valore delle azioni di Facebook negli ultimi mesi.
Ma per il momento, WhatsApp non si tocca e la piattaforma di messaggistica non sarà utilizzata da Facebook per inoculare pubblicità o altre forme di sponsorizzazioni fastidiose per gli utenti.