Non sembrano funzionare ancora a dovere i nuovi dispositivi per la privacy implementati da Facebook per proteggere i dati dei suoi utenti. Al centro della nuova falla nel sistema deputato alla salvaguardia della riservatezza è la funzione per rendere private le fotografie caricate nei profili personali. Stando alle segnalazioni dell’agenzia di stampa Associated Press, un errore nel sistema di protezione avrebbe consentito per molto tempo l’accesso non autorizzato alle immagini riservate degli utenti di Facebook.
La scoperta della nuova falla è stata resa possibile grazie al lavoro di Byron Ng, un informatico canadese che durante gli ultimi giorni ha testato il livello di affidabilità dei nuovi filtri per la privacy rilasciati da Facebook. In seguito alla notizia riportata dalla AP, il social network avrebbe provveduto a rimediare prontamente al bug, blindando nuovamente i propri database. Stando alle dichiarazioni fornite all’agenzia di stampa, Ng sarebbe stato in grado di accedere alla sezione privata del profilo personale di Paris Hilton, l’ereditiera più chiacchierata del Web, e a numerosi altri profili. L’informatico avrebbe inoltre inviato alla AP uno screenshot della sezione privata del profilo di Mark Zuckerburg, l’amministratore delegato di Facebook, nonché alcune semplici linee di codice per consentire agli stessi giornalisti della Associated Press di sperimentare la scoperta.
Per Marshall Kirkpatrick, blogger di ReadWriteWeb, la falla avrebbe consentito per mesi agli utenti non autorizzati di accedere alle fotografie private dei profili del social network. Per visionare le immagini non pubbliche sarebbe stato sufficiente modificare l’URL del profilo prescelto inserendo alcune piccole variazioni. La crescita, quasi esponenziale, del numero di utenti su Facebook e l’infelice vicenda delle fotografie private imporranno ai gestori del social network di prestare maggiore attenzione sul fronte della privacy. Secondo numerosi analisti, infatti, le scarse garanzie per la sicurezza dei propri dati personali sono il primo vero ostacolo in grado di disincentivare gli utenti dall’utilizzare tutte le potenzialità offerte dai social network.