Ed è successo ancora: Facebook è fermo per la seconda volta nel giro di pochi giorni, coinvolgendo apparentemente un alto numero di utenti. Come sempre in certe situazioni risulta complesso capire quale sia l’ampiezza del problema e quale la causa, ma il numero delle segnalazioni che emergono sugli altri social network evidenzia il fatto in sé e la magnitudo che comporta: milioni di utenti privi del luogo di incontro privilegiato, abbandonati di fronte ad un messaggio di errore che oltre a un “sorry” non offre altre parole di spiegazione.
La dice lunga il fatto che l’hashtag più popolato su Twitter sia immediatamente “#facebookdown“: il social da 140 caratteri è stato improvvisamente preso d’assalto da quanti in Facebook non hanno più trovato il proprio appuntamento canonico e che hanno cercato medesima esperienza presso i propri amici e i propri follower. Al momento tutto quel che Facebook fa sapere è un laconico «Ci stiamo lavorando su e risolveremo il problema non appena possibile».
Sulla base di quanto emerso dalle segnalazioni online, il problema è iniziato alle ore 21 circa. Il black-out non sembra inoltre limitato al solo territorio italiano, ma esteso e diffuso (impossibile però stabilire al momento quale possa essere l’area coinvolta).
In passato il gruppo ha raramente spiegato l’origine dei problemi quando il servizio non ha funzionato per molto tempo. Semplicemente ad un certo punto il social network è tornato online e i motivi per l’intoppo sono rimasti nei laboratori di Menlo Park.
#FacebookDown su Twitter
Intanto su Twitter si scatena la ressa. Gran parte dei messaggi è ironico, usando il sarcasmo per accompagnare il tempo libero tradizionalmente dedicato al social network in panne. Molti anche i tentativi di ottenere qualche follower, offrendo ai social media manager una opportunità per occupare un improvviso trending topic con GIF animate e ironia. Da Red Bull a MTV, i casi di questo tipo sono molti e raramente l’originalità è premiata però dal supporto dei retweet: per i creativi anche questo canale sembra ormai prosciugato. Molti, infine, gli editori che tentano medesima sorte condividendo la propria segnalazione, ma anche in questo caso la ripetitività e la moltiplicazione delle segnalazioni altro non fa se non rendere ridondante il messaggio (soprattutto in assenza di informazioni ufficiali da Menlo Park).
Di fatto l’assenza di Facebook ha creato un buco nero all’interno di Twitter (dai più identificato come la ruota di scorta in queste circostanze) che assorbe tutti gli esuli del network di Zuckerberg. Il fenomeno non è certo nuovo ed ha finora accompagnato tutti i momenti di panico per il servizio: il bisogno di condivisione aumenta soprattutto nel momento in cui lo strumento eletto per la condivisione stessa non è raggiungibile, creando un argomento unico di confronto e di incontro. L’alchimia viene ricreata così automaticamente e Twitter può giovarsene raccogliendo (almeno temporaneamente) chi su Facebook sbatte contro un freddo messaggio di errore.
Aggiornamenti
Ore 21
Il problema perdura ormai da oltre un’ora. Sebbene i problemi a Facebook si siano ripeti spesso in passato, raramente hanno raggiunto una durata di questo tipo. Alcuni tweet festeggiano il ritorno del servizio, ma sembrano essere semplici falsi positivi non supportati dalla realtà dei fatti. E il black-out pertanto prosegue.
Ore 22.20
Il problema è apparentemente risolto: Facebook è tornato online e le segnalazioni su Twitter sembrano confermare l’avvenuta risoluzione del problema che ha tenuto il social network offline per circa un’ora e mezza.