Apple non ha alcuna responsabilità negli incidenti stradali dovuti allo scorretto utilizzo dei suoi dispositivi, comprese le funzioni di FaceTime. È quanto hanno deciso le corti della California, nel rigettare una causa intentata da una famiglia statunitense, a seguito di un grave impatto su strada che ha portato alla morte di una bambina
La vicenda risale al 2014, così come riferisce BBC nel ricostruire l’intentata causa. Il tutto è accaduto in Texas, durante la Vigilia di Natale, quando Garrett Wilhelm ha provocato un incidente stradale, urtando la vettura di una famiglia. Uno schianto che ha purtroppo portato alla morte di una piccola bambina, Moriah Modisette, di soli 5 anni d’età.
Dalle dichiarazioni rese alla polizia, il conducente avrebbe usato iPhone 6 e la funzione FaceTime mentre si trovava alla guida del veicolo. La famiglia della piccola, di conseguenza, ha accusato Apple di non aver previsto dei sistemi – introdotti di recente con la feature “Non Disturbare” – per prevenire l’uso dei suoi smartphone al volante.
La famiglia, considerando come Apple avesse già brevettato un sistema analogo pur non includendolo in iPhone 6, ha quindi chiesto un risarcimento al gruppo di Cupertino, per non aver “implementato un design alternativo e più sicuro, di cui ha registrato un brevetto nel 2008”. Il brevetto in questione è stato però approvato dall’US and Patent Office soltanto nell’aprile del 2014.
Dopo un primo rigetto da parte delle corti lo scorso maggio, è stata depositata una richiesta d’appello, anche questa rifiutata. Il gruppo di Cupertino, secondo le corti, non può essere ritenuto responsabile degli usi non consoni dei propri device, tra cui rientra appunto anche il ricorso a videochiamate quando si è alla guida. Secondo i giudici, Apple non deve alla famiglia “nessun dovere di diligenza”, poiché il design di un dispositivo non è sufficiente per escludere condotte che dipendono dalla libera volontà umana.