Apple è la prima azienda tecnologica a unirsi a The Fair Labor Association, l’organizzazione che si impegna a valutare l’assenza di sfruttamento del lavoro nei mercati delle economie emergenti, così come appreso qualche settimana fa. Di oggi, invece, l’aggiornamento relativo ai primi audit di FLA presso le fabbriche di Foxconn.
Cupertino è da giorni nell’occhio del ciclone per le condizioni lavorative in Cina, tra articoli di testate internazionali e interviste di lavoratori anonimi rilasciate alle TV di mezzo mondo. Nonostante Tim Cook abbia dichiarato come Apple tenga alla salute di ogni lavoratore, le polemiche sono lontane dal placarsi. Sarà forse per questo che oggi la Mela ha inviato alla stampa un comunicato dove spiega il proprio impegno con FLA e l’inizio delle indagini in Cina.
Shenzen e Chengdu saranno i primi siti industriali Foxconn analizzati da FLA, tramite degli audit volontari condotti alla presenza del presidente Auret Van Heerden. Ad approvare l’iniziativa nientemeno che il già citato Cook, che così si è espresso:
«Riteniamo che i lavoratori in ogni parte del mondo abbiano diritto a un ambiente di lavoro sicuro ed equo, ed è per questo che abbiamo chiesto alla FLA di valutare in maniera indipendente le performance dei nostri maggiori fornitori. Le ispezioni attualmente in corso non hanno precedenti nel settore dell’elettronica, sia per scala che per portata, e apprezziamo molto che la FLA abbia aderito a questa inconsueta iniziativa identificando le fabbriche nei propri report.»
FLA terrà nota delle condizioni di lavoro degli operai, cercando di carpire il loro stato di salute, le ore giornaliere in fabbrica, le retribuzioni e la presenza – o meno – di soprusi lavorativi. Si tratta di certo di un’operazione non semplicissima, considerato come fra gli impiegati Foxconn sia in vigore da sempre una velata omertà, forse alimentata da minacce, così come un recente filmato ha dimostrato.
I risultati della survey verranno poi resi noti da Apple, che si impegnerà in prima persona a eliminare eventuali situazioni di sfruttamento incontrate in oriente, così come già avvenuto per il recente Supplier Responsability Report.