In questi giorni vi abbiamo parlato di Sextortion, ovverosia di quel nauseante metodo di estorsione utilizzato da criminali senza scrupoli per ricattare una persona sulla base di immagini o filmati che mostrano la vittima mentre compie atti sessuali (masturbazione) e/o nuda, oppure documenti che l’accusano di aver compiuto atti compromettenti, come per esempio la visione di video a luci rosse o relativi a chat con minorenni. Un fenomeno purtroppo in forte aumento in Italia, come del resto quello del revenge porn i cui casi rispetto al 2020 sono addirittura aumentati del 78% in più.
Fake sextortion, cos’è?
Rispetto alla “classica” Sextortion esiste una variante altrettanto terribile e pericolosa che si chiama Fake Sextortion. Come suggerisce il nome, anche qui i ricattatori minacciano le vittime di pubblicare foto o documenti compromettenti. Ma contrariamente al “solito” in questi casi il materiale usato per ricattare è falso.
Cioè a dire, non esiste nessuna foto, non esiste nessun documento compromettente. Semplicemente, è un’invenzione dei cybercriminali, i quali vanno un po’ a tentativi.
In realtà i ricattatori, come accennato, inviano questi messaggi alla cieca, nella speranza che fra i destinatari vi siano persone che negli ultimi tempi abbiano visitato siti pornografici. La minaccia da parte di questi criminali mira a intimorire i destinatari e a convincerli a pagare la somma richiesta.
Cosa fare per difendersi?
Cosa si può fare per difendersi da questi criminali? Secondo la Polizia postale, come per tante cose “prevenire è meglio che curare”, quindi cercate per prima cosa di ignorare le e-mail di fake sextortion e non fatevi intimorire. Non 99% dei casi i malintenzionati non hanno nulla, nemmeno di falso. Tra l’altro in questa variante il computer della vittima non subisce alcuna infezione da virus e quindi gli account indicati non sono stati realmente violati. Se utilizzate la password citata dovreste tuttavia modificarla urgentemente.
Gli indirizzi bitcoin indicati nelle e-mail ricattatorie possono fornire indizi utili nell’identificazione di chi si nasconde dietro alla truffa: nel caso non esistate a segnalarlo alle forze dell’ordine.
In linea di massima, tenete sempre sott’occhio le fotocamere di computer, tablet e smartphone. In questo modo potete prevenire fisicamente che hacker e criminali informatici possano accedere alle relative immagini. In linea generale dovreste inoltre utilizzare una password diversa per ciascun servizio online. L’uso della stessa password per più servizi aumenta il rischio di una fuga di dati. Per i servizi che lo consentono dovreste assolutamente attivare l’autenticazione a due fattori. Questa misura aumenta notevolmente la sicurezza dei vostri dati.