È bastato un caricatore sovraccarico per distruggere la loro abitazione, completamente avvolta dalle fiamme. E ora una famiglia canadese accusa Apple di essere responsabile del danno subito, richiedendo un risarcimento di 600.000 dollari per coprire gli interi costi di ricostruzione e d’assicurazione. È quanto sta accadendo a Langley, nella Columbia Britannica, dove una coppia di coniugi ha deciso di fare causa al gruppo di Cupertino.
I fatti risalirebbero all’ottobre del 2016, quando Ian e Cathy Finley hanno collegato il loro iPhone 6, acquistato tre mesi prima, al caricatore originale Apple. Lo smartphone e il cavo Lightning, adagiati su una sedia, si sarebbero quindi surriscaldati, avvolgendo il mobile dalle fiamme, per poi generare un incendio che ha coinvolto l’intera abitazione. Secondo le prime indagini condotte dalla squadra locale dei vigili del fuoco, le fiamme sarebbero scaturite dalla stessa sedia per il calore generato dai dispositivi.
La coppia, che gestisce una fattoria didattica, si è rivolta alla propria assicurazione che, tuttavia, pare non copra gli interi costi di ricostruzione. La famiglia si sarebbe quindi messa in contatto direttamente con Apple, non ricevendo risposta secondo quanto sostenuto, per poi denunciare il tutto sui social network e aprire una petizione su Change.org, firmata da oltre 2.000 persone.
In un intervento per la Canadian Broadcasting Company, Cathy Finley ha affermato come il suo iPhone 6 abbia funzionato a scatti nei giorni precedenti all’incidente, pur non sospettando una conseguenza così grave. Va però sottolineato come Apple non abbia ancora fornito una risposta ufficiale, stando a quanto asserito da 9to5Mac, poiché la società non è ancora riuscita ad analizzare il dispositivo. Lo smartphone in questione, infatti, sarebbe nelle mani dell’assicurazione della famiglia, per alcune analisi forensi da una società terza di fiducia.
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Sempre nel corso dell’intervista a CBC, la coppia ha affermato di voler semplicemente tornare a vivere nella loro abitazione, ricostruire quanto di perduto, dopo oltre un anno d’attesa. Non a caso, la famiglia ha richiesto unicamente il pagamento dei costi di ricostruzione e di ripristino della struttura, senza includere altri risarcimenti.