Far fruttare Google AdSense

Far fruttare Google AdSense

In un post precedente ho messo in evidenza quali sono gli strumenti migliori per guadagnare con il proprio blog. Ovviamente lo stesso discorso può essere esteso per un semplice sito web.

Oggi, invece, vorrei mettere un evidenza uno solo di quegli strumenti, AdSense, e in special modo vorrei dare dei consigli di massima su come incrementare il CTR e i guadagni.

Prima di iniziare segnalo che questi consigli non sono regole fisse e che per ogni sito, per ogni template e per ogni eventualità ci sono tante variabili da considerare.

Innanzitutto vorrei spiegare, per chi si affaccia per le prime volte al pannello AdSense, cosa sono quelle strane sigle: eCPM, CTR, ecc. Le cose principali da sapere sono che:

  • CTR: la percentuale di persone che clicca sugli annunci in base a quelli che guardano la pagina, quindi 10 click su 100 visite pagine viste corrisponde al 10%
  • eCPM: si tratta dell’ipotetico guadagno ogni 1000 impression tenendo conto dei guadagni fatti fino ad ora
  • Impression: il numero di pagine, con la presenza degli annunci, che sono state viste

Questi sono il linea di massima i tre parametri che ci servono, ovviamente oltre ai guadagni espressi in dollari.

Un’altra cosa da sapere è che Google, da regolamento, da la possibilità di inserire massimo 3 gruppi di annuncio testuale e tre gruppi di link. I referrall sono liberi ma visto quanto rendono non penso sia la cosa ideale inserirli (ognuno poi faccia le proprie considerazioni).

Il primo consiglio che mi sento di dare è di calcolare quale è il banner (gruppi testuali o di link) che nel vostro sito rende ha un CTR più alto. Dico ciò poiché il primo gruppo inserito nel codice HTML è quello che rende di più in termini di dollari per singolo click, quindi avere il gruppo con il maggior CTR nella parte alta del codice porta ad avere maggiori guadagni.

Il secondo consiglio è quello di non “sporcare” troppo la pagina, cioè, una pagina in cui si notano solo annunci AdSense porta a una conversione bassa. L’utente, infatti, in una pagina così formata si potrebbe disorientare e decidere di chiudere definitivamente il browser, ciò avviene ancora di più se l’utente è un esperto che già sa cosa sono gli annunci AdSense. Quindi usare gli annunci con parsimonia senza rendere tutto confuso.

Un’altra cosa da considerare è la posizione degli annunci; forse questa è la cosa principale da considerare. Test sulla persona hanno dimostrato come ci siano dei punti bui dello schermo e come ci siano dei punti maggiormente guardati. Per esempio, un punto buoi potrebbe essere in basso a destra, un punto buono, invece, in alto a sinistra. Ciò perché il nostro occhio è abituato a guardare da sinistra verso destra e dall’alto verso il basso.

Combinando questo ultimo consiglio, con il primo consiglio, sicuramente si potrà avere un aumento sensibile dei guadagni.

Infine, i colori del testo e dei titoli degli annunci possono portare a far cliccare maggiormente gli utenti.

Ma come calcolare quale è il punto in cui gli utenti cliccano di più? Semplicemente testando, infatti, non c’è una regola fissa e spesso bastano piccole variazioni per far portare l’attenzione dell’utente in punti di nostro interesse. Queste piccole attenzioni potrebbero essere un colore, una riga, un’immagine o altro in grado di attrarre.

Per il calcolo del CTR esistono strumenti ad hoc nel pannello di AdSense, si tratta dei criteri di monitoraggio, che aggiungono, al codice da inserire nella nostra pagina, una variabile in grado di tracciare il link.

Come detto queste sono delle piccole regolette di massima da prendere con le pinze, l’unica cosa di cui ci si può fidare sono i propri test. Quindi, se volete veramente guadagnare di più, iniziate a spostare, cambiare, trasformare e testare, solo così arriverete a un ottimo risultato.

Update: segnalo la guida a Google AdSense su HTML.it scritta da Simone Carletti (Weppos).

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