Ebbene sì, può sembrare strano ma è possibile fare del bene semplicemente utilizzando Live Messenger per comunicare con amici e colleghi. Il popolare software di Instant Messaging di Microsoft, tra l’altro di recente aggiornato e parte della “Windows Live Wave” di cui Giacomo ha già parlato, è da tempo parte di un progetto chiamato “i’m”, con evidente gioco di parole.
Il sistema è molto semplice: aderendo al programma “i’m” Microsoft si impegna a versare parte delle revenue pubblicitarie ad una nobile causa, causa che saremo noi stessi a scegliere all’interno di un elenco prestabilito di associazioni no profit tra cui spiccano l’UNICEF e la Croce Rossa Americana. Ecco la nota dolente: al momento è possibile aderire alla campagna solo se si è cittadini americani, anche se si tratta di una limitazione facilmente aggirabile configurando “correttamente” i propri dati in Live Messenger.
L’idea mi piace moltissimo e trovo che possa essere un apripista ad altre iniziative nobili che producono vantaggi per tutti. Fanno bene all’azienda che mostra un volto umano ed etico, e tutti ormai sappiamo quanto l’immagine di “azienda etica” conti nel mercato dei nostri tempi. Fa bene al consumatore, che si sente parte di un’azione di bene, gratificato perchè sente di agire in prima persona e, per di più, senza fatica alcuna. Infine, ovviamente, fa bene a chi riceve i soldi che può così finanziare progetti ed iniziative che troppo spesso faticano a decollare per assenza di fondi.
Finora, da Marzo 2007 quando la campagna fu lanciata, sono stati raccolti complessivamente quasi 150,000$ che, soprattutto in aree disagiate del pianeta, sappiamo bene quanto possono valere. Vi invito a visitare il sito “i’m” e vi informo, laddove non voleste tribolare troppo per passare come americani per aderire al progetto, che presto l’iniziativa dovrebbe essere estesa anche alle nazioni europee.