Anche Fastweb ha ufficialmente annunciato il ritorno al sistema di fatturazione su base mensile. Dopo TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia, anche Fastweb ha deciso di ottemperare a quanto previsto dalla Legge 172/2017 che vieta di utilizzare il sistema di fatturazione ogni 28 giorni o 4 settimane. L’operatore informa che il ritorno al sistema di fatturazione su base mensile seguirà due strade: Fastweb tornerà a fatturare mensilmente le offerte ricaricabili mobile dal 26 marzo 2018, mentre quelle abbonamento e le offerte di rete fissa a partire dal prossimo 5 aprile 2018.
Fastweb fa sapere, inoltre, che il costo complessivo annuale non cambierà. Questo significa che la spesa totale sarà spalmata su 12 canoni e non più su 13. I clienti, dunque, vedranno aumentare leggermente il costo dei canoni ma la spesa totale non subirà modifiche. Per chi non volesse accettare queste modifiche, Fastweb offre la possibilità di poter recedere sempre problemi e senza oneri dal contratto. Nello specifico, gli abbonati di rete fissa o i sottoscrittori di un abbonamento mobile potranno recedere dal contratto o passare ad altro operatore senza pagare penali, costi di disattivazione o dover restituire importi relativi a promozioni già godute, a partire dal 6 marzo e sino al 5 aprile 2018. I clienti potranno trovare l’esatta procedura da seguire all’interno dell’Area Clienti MyFASTPage nella sezione “come posso gestire la mia offerta/chiusura abbonamento“.
I sottoscrittori di un’offerta mobile ricaricabile saranno, invece, liberi di disdire il contratto o di passare ad un altro operatore in ogni momento, senza penali o restituzione di importi relativi a promozioni già godute. Per disattivare il servizio mobile o per essere contattati e concordare la rateizzazione dell’addebito delle rate residue di smartphone o tablet, i clienti mobile dovranno inviare una comunicazione dal 26 febbraio al 5 aprile. Le modalità sono le medesime di quelle degli abbonamenti.
Da Fastweb, inoltre, nessun accenno ai ventilati rimborsi previsti da AGCOM. Come noto, l’Autorità aveva previsto in una sua delibera che gli operatori si dovrebbero impegnare a stornare nella prima bolletta con cadenza mensile tutto quanto i clienti avevano pagato in più per il periodo in cui continuavano a fatturare ogni 28 giorni pur non avendone le possibilità.