Clamoroso, Fastweb ha deciso di mettere in discussione la decisione della Commissione Europea di approvare la fusione tra Wind e 3 Italia ed ha deciso di passare alle vie legali. Come riporta il Corriere delle Comunicazioni, Fastweb avrebbe inoltrato un ricorso al Tribunale dell’Unione Europea chiedendo il totale annullamento della decisione presa dalla Commissione Europea.
All’interno del documento del ricorso che è stato visionato dal Corriere delle Comunicazioni, Fastweb spiega il perché la fusione tra Wind e 3 Italia dovrebbe essere annullata. Le motivazioni sono molteplici e spaziano dal fronte procedurale a quello sostanziale e toccano il tema della concorrenza, il passaggio di torri e frequenze a Iliad, i rischi per il mercato wholesale e gli Mvno e molto altro ancora. Innanzitutto, secondo Fastweb, l’Istruttoria della Commissione Europea sarebbe “viziata da gravi ed evidenti omissioni anzitutto di ordine procedurale“. In particolare, l’operatore rileverebbe la “mancata predisposizione di una procedura trasparente e non discriminatoria prima e dopo della presentazione degli impegni finali” e la totale “assenza di market test“.
Come riporta il documento citato dal Corriere delle Comunicazioni, Fastweb evidenzia come “la Commissione ha adottato la propria decisione senza predisporre una procedura sufficientemente precisa, strutturata e trasparente e quindi idonea a valutare gli impegni presentati dalle parti e a garantire un’adeguata tutela del mercato“. In particolare, la Commissione “non ha assicurato che il procedimento di selezione dell’acquirente avvenisse in modo da garantire il miglior risultato sotto il profilo del superamento delle criticità sollevate dalla concentrazione“.
Per Fastweb, dunque, ci sarebbe un palese errore di valutazione nel ritenere che l’entrata di un nuovo operatore fosse sufficiente per risolvere gli effetti della fusione. Fastweb teme che Free Mobile, dopo una prima fase aggressiva sul mercato, si allinei ai prezzi degli altri operatori facendo venire meno la spinta competitiva.
Per Fastweb, infatti, la Commissione Europea “non si è preoccupata di verificare se il nuovo Mno disponesse di capacità operative, condizioni economiche e incentivi almeno equivalenti a quelle di cui beneficiava H3G“.
Altra problematica sollevata da Fastweb la cessione delle frequenze e delle torri in eccedenza che Wind e 3 Italia consegneranno a Free Mobile come parte dell’accordo per avere il via libera dall’Europa. Per gli avvocati di Fastweb, “è erronea anzitutto la valutazione dell’adeguatezza dello spettro radio di cui dovrebbe venire a disporre il nuovo Mno“. Per Fastweb, dunque, la Commissione Europea avrebbe tralasciato di verificare se lo spettro dato in dote a Free Mobile sarà sufficiente in vista dei suoi impegni sul territorio italiano.
Il documento di 50 pagine del ricorso mette poi in rilevo anche altri punti che il Corriere delle Comunicazioni svela. Gli avvocati evidenzierebbero errori nella “valutazione e difetto d’istruttoria nel fondare l’analisi della concentrazione e degli impegni sull’assunto errato che il prezzo sia il solo fattore competitivo importante, trascurando qualità e convergenza“, nella “valutazione dell’idoneità degli impegni a risolvere le preoccupazioni di effetti coordinati sul mercato al dettaglio e carenza d’indagine anche in merito alla compatibilità dei contratti di roaming“; nella “valutazione dell’idoneità degli impegni a rispondere alle preoccupazioni concorrenziali sul mercato dell’accesso all’ingrosso e raccolta delle chiamate su reti mobili“; nella “violazione del principio di buona amministrazione (difetto d’istruttoria) per aver accettato Iliad come acquirente idoneo senza prendere in considerazione i rischi per l’efficacia degli impegni inerenti al suo ingresso“.
Una prima pronuncia sul ricorso di Fastweb dovrebbe arrivare entro 18 mesi. In caso di vittoria o anche di parziale accettazione si potrebbero palesare pericolose conseguenze per la fusione tra 3 Italia e Wind che ne frattempo sicuramente sarà diventata operativa al 100%.