Fatturazione mensile, AGCOM torna a vigilare

AGCOM avrebbe rilevato diverse criticità sull'operato degli operatori nel ritorno al sistema di fatturazione mensile; possibili nuovi interventi diretti.
Fatturazione mensile, AGCOM torna a vigilare
AGCOM avrebbe rilevato diverse criticità sull'operato degli operatori nel ritorno al sistema di fatturazione mensile; possibili nuovi interventi diretti.

AGCOM sarebbe tornato a vigilare sull’operato degli operatori che stanno tutti annunciando il ritorno alla fatturazione mensile, abbandonando quella ogni 28 giorni come previsto dalla Legge 172/2017. Secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, l’Autorità avrebbe rilevato una serie di criticità nel comportamento che stanno adottando gli operatori in questo passaggio.

La prima problematica rilevata sarebbe relativa al “diritto di recesso“. Il cambio di sistema di fatturazione porterà anche ad un contestuale aumento tariffario visto che il costo annuale sarà spalmato su 12 canoni e non più su 13. Questo significa che trattasi di modifica delle condizioni contrattuali con tutti gli obblighi del caso. Pare, infatti, che non tutti gli operatori abbiano comunicato la possibilità di recesso ai loro clienti e avrebbero anche omesso la possibilità di procedere alla disdetta attraverso i punti vendita. La seconda criticità rilevata dall’AGCOM riguarderebbe il modo in cui sono state comunicate queste variazioni ai clienti.

Secondo alcune delibere dell’Autorità, gli operatori devono avvisare i clienti delle modifiche del sistema di fatturazione con almeno due mesi di anticipo e gli eventuali rincari tariffari all’interno di una comunicazione distinta. Peccato che alcuni operatori abbiano deciso di annunciare il cambio di fatturazione e l’aumento delle tariffe all’interno di un unico avviso.

Altra criticità la scelta degli operatori di spalmare i costi annuali su 12 canoni e non più su 13, approfittando della delibera dell’Autorità, mantenendo, così, intatti i loro guadagni. Un comportamento che non è passato inosservato e che ha già portato ad alcuni esposti da parte delle associazioni dei consumatori.

Infine, l’ultima criticità riguarderebbe i tempi dei recessi. Il Codice delle Comunicazioni prevede che un cliente possa avere 30 giorni di tempo per recedere dal momento in cui ha ricevuto la comunicazione da parte dell’operatore. Secondo AGCOM, alcuni operatori, invece, permetteranno ai clienti di poter recedere solo a partire dal giorno della variazione.

Una situazione molto complessa su cui l’Autorità sembra volerci vedere chiaro e che potrebbe portare ad alcune azioni come diffide o multe. Sicuramente, nel corso delle prossime settimane se ne saprà molto di più, ma appare chiaro che sulla questione del ritorno alla fatturazione mensile ci sarà ancora molto da dire.

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