Google ancora non è entrata in borsa e già qualcuno ne ha acquistate delle azioni. Miracoli della finanza? No, piuttosto è una truffa bella e buona che ha già portato al fermo di un uomo tedesco, tale Shamoon Rafiq, il quale sarebbe riuscito ad aggirare alcune vittime tra Europa e Stati Uniti fino ad intascare oltre 500.000 dollari.
Secondo quanto trapelato nelle ore successive all’arresto, Rafiq avrebbe venduto azioni facenti parte di un ipotetico “Series B Preferred Stock” per un totale di 2.8 milioni di dollari: 0.5 milioni già smerciati, 2.3 milioni già promessi. Il tutto colpendo persone non certo sprovvedute: a quanto pare tra le vittime vi sarebbero numerosi professionisti, tra cui il portavoce di una importante società di telecomunicazioni.
Il funzionamento della truffa era paradossalmente semplice. L’imbonitore proponeva azioni normalmente riservate ad amici e parenti delle persone ai massimi piani dell’azienda (al costo di 12$ l’una), il tutto tramite una venture capital incaricata di gestire l’entrata in borsa del motore di ricerca. Una menzogna tira l’altra, e per rafforzare le proprie posizioni Shamoon Rafiq asseriva inoltre di essere stato compagno di università del duo Sergey Brin & Larry Page presso la Stanford University.
Secondo l’FBI il denaro raccolto tra Novembre 2003 e Febbraio 2004 è stato riciclato in attività imprenditoriali quali ristoranti, night club e hotel sparsi tra New York, Los Angeles e Londra. Shamoon Rafiq rischia ora una pena massima di 30 anni di detenzione ed un’ammenda di 1 milione di euro.