L’arrivo dell’iPad sul mercato potrebbe causare gravi disagi sulla Rete. Non si tratta di una semplice opinione giornalistica, ma dell’analisi di membri della FCC che, tramite le pagine di Broadband.gov, hanno lanciato un sommesso allarme avente primario fine propositivo: il Governo USA agisca per fare in modo che la Rete possa supportare il carico crescente sul traffico mobile. Ma se la proposta è circoscritta agli USA, il problema è invece internazionale e merita adeguata attenzione.
Phil Bellaria, Director Scenario Planning, e John Leibovitz, Deputy Chief Wireless Telecommunications Bureau. Le loro firme sono in calce al post con cui si denuncia il fatto che l’arrivo dell’iPad sul mercato rischia di trasformarsi in un evento analogo a quello dell’annullamento ai limiti di navigazione che AOL ha deciso nel 1996. La congestione della Rete di allora potrebbe ripetersi oggi, il tutto in seguito ad una congenita inadeguatezza dell’infrastruttura deputata a reggere un traffico potenzialmente in crescita repentina. Ai tempi, spiega il post, AOL modificò modem e server riuscendo a risolvere il problema. Oggi, invece, la situazione potrebbe essere più complessa.
Oggi il problema è nella disponibilità di spettro. La richiesta è pertanto quella di un’azione rapida da parte delle istituzioni affinché nuovo spettro venga messo a disposizione degli utenti che necessitano di banda larga, così che l’always-on non debba rimanere una teoria ed il potenziale economico messo in campo dall’innovazione tecnologica possa trovare piena espressione.
Una piccola nota in calce alla presentazione dell’iPad, nel frattempo, spiega i motivi per cui il dispositivo non sia ancora disponibile per le prenotazioni. Sul sito Apple è infatti chiaramente esplicitato come per la vendita si attenda il placet proprio dell’FCC, ove il dispositivo è ancora in valutazione. Non dovrebbero però insorgere problemi: si seguì medesima procedura anche ai tempi della presentazione dell’iPhone. La timeline dovrebbe essere pertanto essere rispettata ed a partire da Marzo l’iPad potrà arrivare nelle mani degli utenti. Ed inizierà a quel punto il conto alla rovescia di Bellaria e Leibovitz, secondo i quali la congestione del 1997 è destinata a ripetersi negli USA appena il numero degli iPad sarà davvero esploso.
Le tempistiche del monito sono la cartina di tornasole che misura quanto il post sia un allarme vero e quanto sia invece strumentale ad un sollecito nuovo ed ennesimo nei confronti del Governo. L’iPad non sarà infatti sul mercato prima di 2 mesi e non raggiungerà cifre importanti, nella migliore delle ipotesi, prima della fine dell’anno. L’avviso dalla FCC è però chiaro: se non si interverrà dall’alto immediatamente, non ci saranno i tempi tecnici per estendere lo spettro e permettere al mercato mobile di estendersi naturalmente. La carenza di spettro, insomma, rischia di divenire un collo di bottiglia entro il 2011. Cosa che gli USA non possono ovviamente accettare.