Semaforo verde per l’iPhone che passa l’esame dell’FCC (Federal Communication Commission), agenzia governativa indipendente degli Stati Uniti con l’incarico di verificare la compatibilità dei dispositivi wireless con le leggi che regolano l’uso dello spettro radio. Dalla documentazione redatta dall’ente governativo, emerge come l’iPhone (identificato durante i test con la sigla A1203), includa tra le sue caratteristiche Bluetooth e WiFi e sia in grado di operare su bande di frequenza che vanno dai 1900MHz agli 850MHz.
«A dispetto del prezzo elevato», secondo quanto rilevato da Infoworld, «l’iPhone non sarà in grado di dialogare con le reti europee poichè queste ultime operano su altre frequenze». Sorprende inoltre come l’apparecchio sia stato approvato solamente come sistema EDGE, fornendo dunque un accesso ai dati relativamente lento. La cosa sorprende ancor più se si considera come molte società, inclusa la stessa partner di Apple AT&T, siano già passate da tempo a protocolli di trasmissione più evoluti, capaci di garantire il download ad almeno 500Kbps.
La società della mela ha chiesto che gran parte della documentazione utilizzata nel corso delle prove non venga divulgata al pubblico: le fotografie dei test, le immagini degli esterni e degli interni del telefono e la manualistica non devono essere divulgati per almeno 45 giorni (dunque presumibilmente fino al rilascio del prodotto sul mercato), mentre i diagrammi di blocco, i diagrammi operazionali, gli schematismi radio e le procedure di sintonizzazione dovranno rimanere per sempre confidenziali. AppleInsider ha pubblicato le immagini del documento di conformità redatto dell’FCC e la richiesta di riservatezza inviata da Apple. Parte dei risultati dei test sono inoltre racchiusi in un apposito PDF disponibile online.
Il via libera da parte dell’FCC svela particolari interessanti sullo stato dello sviluppo e della commercializzazione del telefonino prodotto da Apple, in quanto rappresenta normalmente l’ultimo passaggio prima della produzione in serie. Tutto sembra quindi procedere come pianificato, fugando ulteriormente le voci secondo le quali la commercializzazione del prodotto sarebbe stata posticipata a gennaio 2008. L’importanza della notizia si è inoltre riflessa sull’andamento della borsa, come riportato da Macity: «c’è stato un vero e proprio balzo in avanti con una scalata verticale dell’indice che ha portato Apple a ridosso di quota 110 dollari, toccata e superata (di poco) solo qualche giorno fa. Alla fine delle contrattazioni Apple ha terminato a +1,96%, annullando del tutto le perdite, lievi, subite nel corso della giornata di ieri, ma soprattutto fermandosi a quota 109,44 che rappresenta il massimo tutti i tempi alla chiusura (il precedente record al suono della campanella era stato di 109,36, registrato il 14 maggio)».