La Federal Communications Commission ha emesso una sentenza tanto logica quanto poco scontata: la telefonia ed il traffico VoIP hanno pari diritti nel momento in cui si deve un permesso di accesso ad una rete di comunicazione. Che tra le parti non vi sia differenza formale è logico, ma la cosa non è così scontata a livello tecnico e legale: in Nebraska e Carolina del Sud, infatti, alcuni operatori locali avevano operato un distinguo tra telefonia e VoIP trovando il consenso istituzionale.
La sentenza giunge a seguito della mozione in appello della parte lesa: Time Warner Cable ha infatti chiesto che i dati del proprio servizio VoIP potessero accedere alle reti di tutti gli operatori locali, ivi compresi quelli del Nebraska e della Carolina del Sud. La sentenza rende cristallina l’idea dell’interconnettività come parametro fondamentale per l’apertura del mercato e la buona riuscita delle regole per un’equa concorrenza.
Nelle proprie spiegazioni sulla decisione la FCC spiega l’orientamento della propria scelta indicando in una direzione contraria la strada che avrebbe portato alla chiusura ed all’impedimento di un equilibrato sviluppo della concorrenza tanto nel mondo delle telecomunicazioni, quanto specificatamente nel mondo del VoIP. Il dovere di promuovere la competitività, invece, è stato il motore che ha reso impossibile l’apertura alle argomentazioni dei carrier locali.
La documentazione ufficiale della decisione (datata 1 Marzo) è online in formato doc e pdf. Con la pubblicazione della sentenza la FCC scavalca le singole normative nazionali e rende l’interoperabilità un principio valido a livello federale per tutti gli USA.