La febbre dei blog è arrivata anche in Cina. Nonostante pressioni, censure ed un clima non propriamente ispiratore di libertà, la blogosfera cresce a ritmi vertiginosi anche oltre la Muraglia confermando (se ancora ve ne fosse la necessità) la forte carica sociale e culturale di cui lo strumento s’è fatto portatore.
I dati sono quantomeno espliciti ed in grado di delineare una crescita 30 volte superiore alle previsioni di soli 4 anni fa: 34 milioni di blog identificati, 17 milioni gli autori ed oltre 75 milioni di lettori in tutto. Il tutto si accompagna peraltro ad un altro fenomeno parallelo e per certi versi contrario: la morìa dei blog è alta anche in Cina e ben il 70% di essi non è più aggiornato da oltre un mese. Alta, dunque, la ricerca di una socializzazione e di una valvola comunicativa online, ma basso è evidentemente il tasso di soddisfazione di ritorno.
Reuters accredita Xinhua quale fonte dei numeri e ricorda che «il governo cinese, ossessionato dall’idea di conservare la leadership del Partito Comunista, monitora regolarmente i forum online e i comunicati che contengono commenti politici controversi, censurando parole come “libertà” e “democrazia”».