La Federazione italiana editori giornali (FIEG) ha avanzato una proposta che, senza ombra di dubbio, farà discutere sul futuro del Web 2.0 italiano: una tassa sulle connessioni, di pochi euro al mese, per dare linfa vitale al settore della carta stampata, messo a dura prova proprio dall’informazione in rete. A proporlo è Carlo Malinconico, presidente della FIEG, così come riportato da Webnews.
A breve tempo dalle affermazioni di Malinconico, ADUC, l’Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori, ha manifestato il proprio dissenso per questa operazione che, tra l’altro, vedrebbe il benestare anche di Carlo De Benedetti.
Secondo l’ADUC, l’idea sarebbe scarsamente equa, andando ad avvantaggiare la stampa a discapito della rete. L’Italia non è un paese che incentiva il Web, basti pensare alla scarsa penetrazione delle connessioni ad alta velocità e al dilagante analfabetismo informatico, per questo si rischia che una tassa sui collegamenti diminuisca il numero degli utenti Internet. Il tutto senza aumentare i lettori di quotidiani e riviste, dato che l’utenza Internet e quella della carta stampata sono già differenziate di per sé.
ADUC, di conseguenza, senza mezzi termini colpevolizza questi imprenditori italiani che, pur non avendo una reale competenza del mezzo, sono soliti a puntare il dito contro il Web:
Chi pensa che questa possa essere la strada per la soluzione dei propri problemi non comprende la funzione della Rete, che non non è solo una possibile alternativa/concorrenza ai giornali cartacei, ma uno strumento che, a partire dall’informazione, è interattività. […] Forse è meglio che chi fa proposte del genere chiuda subito i propri giornali e si dedichi ad altro.