La prestigiosa Università di Duke è scesa in campo per tutelare i propri iscritti dalle continue angherie commesse dalla RIAA.
Come è oramai risaputo, la Recording Industry Association of America, sta inviando migliaia di lettere d’avvertimento ai vari atenei statunitensi per informarli che gli studenti, attraverso i PC ubicati all’interno delle università, continuano a violare il diritto d’autore mediante la condivisione di file di varia natura sfruttando le Reti P2P.
Stufa delle minacce dell’anti-pirateria, questa volta la Duke University, mediante il proprio ufficio affari, ha fatto sapere di pretendere le prove che incriminerebbero i propri sharer-studenti.
Il vicepresidente del suddetto ufficio, Larry Moneta, ha dichiarato che adotterà provvedimenti nei confronti degli studenti indisciplinati solo dopo che la RIAA avrà prodotto gli elementi che proverebbero l’avvenuta violazione di copyright.
È risaputo che la RIAA, in una comunità vasta come quella universitaria, non è in grado di dimostrare chi ha effettivamente utilizzato il PC dell’ateneo per operare il file sharing.
Lo scorso anno, la nota università del Nord Carolina ha ricevuto circa 1000 avvisi di violazione del diritto d’autore perpetrati (a detta della RIAA) dai suoi studenti.
Considerato che l’unione fa la forza, speriamo che le università a “stelle e strisce” si alleino per indirizzare la politica della RIAA in altre direzioni che assicurerebbero una maggiore trasparenza.