FileServe e Wupload alla fine hanno ceduto, troppo forti sono state probabilmente le pressioni delle autorità americane, soprattutto negli ultimi giorni quando la MPAA, cioè la Motion Picture Association of America, aveva chiesto la chiusura di alcuni portali di condivisione hosting per ripetute violazioni di copyright. Tra i nomi fatti dalla MPAA figuravano proprio FileServe e Wupload che hanno quindi deciso di auto limitarsi. Questi due noti portali di condivisione, non hanno chiuso, ma hanno intrapreso la strada di vietare la condivisione pubblica di file diventando solo un servizio di cloud per il backup dei propri dati personali.
La paura di finire come Megaupload è stata troppo forte e FileServe e Wupload non sono stati certamente i primi a mollare, anzi sono tra i portali che hanno cercato di resistere di più.
La notizia non sorprende, perché, dopo il caso Megaupload, i portali di condivisione hosting avevano tutti uno dopo l’altro cessato le loro attività oppure si era auto limitati, eliminando la possibilità di condividere file tra gli utenti. Ora che succede? I superstiti sono davvero pochi a oggi e la maggior parte di loro è sotto osservazione delle autorità americane e dunque non stupirebbe se nel breve periodo altri portali di condivisione hosting decidessero di seguire la medesima strada di auto limitazione, pur di non incorrere in azioni penali ben più problematiche.
Vittoria delle Major dunque? Probabilmente si, ma la storia ci insegna che sino a che non si pone la parola fine a una vicenda, tutto può ancora succedere.