Il mercato musicale digitale è in crisi? A sentire le dichiarazioni di Enzo Mazza, il presidente di Fimi, non sembra proprio.
Ciò nonostante si sente dire spesso così e quasi sempre la colpa viene individuata nel P2P, nei download illegali di musica e nella pirateria in genere.
I dati presentati parlano di un aumento del 36% del mercato della musica digitale nella prima metà dell’anno, confermando quindi una crescita costante e in piena controtendenza con l’andamento generale dell’economia.
La crescita maggiore sembra arrivare dal download legale di brani dai negozi online, che ha fatto registrare un +21% (quello di interi album segna invece una crescita del 31%) e che rappresenta la fetta più consistente dei ricavi dal mercato Web.
In calo invece il download effettuato da apparecchi mobili, fatto che segue la tendenza, sottolineata anche da Fimi, che vede quasi un “crollo” delle vendite di musica secondo i canali tradizionali, ovvero per mezzo di supporti quali il famoso CD.
In un quadro comunque positivo non mancano certo le accuse al peer-to-peer, il quale, nonostante rimanga sostanzialmente stabile, riesce a raggiungere il 23% delle attività svolte in Rete, continuando a costituire, a detta di Enzo Mazza, uno dei problemi maggiori da ricondurre alle perdite del mercato tradizionale.
La conclusione è quindi riservata al fatto che il P2P ha dato agli utenti l’idea che tutto sia gratis, ragion per cui sarebbero allo studio forme di pagamento “leggere”, ovvero con abbonamenti illimitati e con modalità di sottoscrizione agevolate, per consentire la diffusione digitale e legale della musica.